Zanetti – Vince il premio “Giacinto Facchetti – il bello del calcio”, verrà premiato lunedì 12 novembre. Intanto ha parlato a Sportweek, il magazine della Gazzetta. Ecco alcune sue dichiarazioni:
Sulla fondazione Pupi: “Andiamo nelle favelas e con l’aiuto di assistenti sociali cerchiamo di seguire i casi con un rischio più alto. Bambini con genitori in carcere per droga, bambini che a cinque anni sono costretti a spacciare”.
Sui genitori: Mia mamma faceva le pulizie in casa di altre persone, mio padre era un muratore. Partivano alle 6 del mattino e li rivedevo la sera. Mio padre un giorno mi chiese ‘Ma vuoi fare davvero il calciatore? Vai a fare un provino allora’. Mi ha fatto capire cosa volesse dire fare sacrifici per mangiare”.
Sull’approdo all’Inter: “Facemmo un torneo a Mar del Plata, c’erano Suarez e Mazzola con osservatori di altre squadre. Passarella mi chiamò in disparte: ‘Pare che ti abbia comprato l’Inter’. Non riuscivo a crederci. Andai in macchina a San Siro e ricordo quanta soggezione mettesse visto da fuori. Non mi immaginavo in mezzo al campo”.
La sconfitta più dura: “La semifinale di Champions col Milan. Uscimmo con due pari, mai visto San Siro così, una cosa incredibile”.
I compagni di squadra a lui più legati: “Zamorano e Cordoba, sono quelli con cui ho costruito un rapporto più intenso”.
Mudingayi – Lesione al collaterale interno del ginocchio sinistro e lesione muscolare all’adduttore della gamba destra, questi gli esiti degli esami per Mudingayi riportati da inter.it. Mudi era uscito infortunato dopo pochi minuti di gioco nella gara con il Partizan. Il rischio è di rivederlo in campo per il 2013. Peccato, Mudingayi era stato già fermato per un altro infortunio ad inizio stagione ed era da poco tornato. La sua miglior partita a Bologna, dove aveva neutralizzato Diamanti.