Vidic e Medel, e se quei due..

Vidic-MedelIn questi giorni si parla molto di Tourè, di attaccanti come Dybala per ripartire dalla prossima stagione, ma una squadra si costruisce dalle fondamenta e tutti sappiamo quanto l’Inter abbia bisogno di difensori forti. Ma non solo difensori, ma di leaders della difesa che sappiano guidare tutto il reparto e perchè no la squadra. Al momento è stato già bloccato Murillo, è un giovane, un classe ’91 che gioca nel Granada in fondo alla classifica del campionato spagnolo. Può essere un ottimo rinforzo, potrebbe essere il nuovo Cordoba o il nuovo Thiago Silva come dicono, ma difficile sia già pronto a prendere in mano la difesa nerazzurra, ancora alle prese com’è con una certa irruenza negli interventi che lo portano al cartellino. L’altro nome per la difesa è Dragovic, grande promessa, anche lui classe ’91, anche lui non grande esperienza nei campionati svizzeri e ucraini. A questo punto, però, a meno che l’Inter non decida di trasferire ingenti fondi per il reparto difensivo, chessò per un Godin, questi sono i profili in ballo. Perciò serve fare una riflessione sul destino di un giocatore arrivato tra mille onori e con un’immagine granitica, accostato anche alla fascia di capitano e poi caduto fortemente in disgrazia. Stiamo parlando ovviamente di Vidic, quel leader della difesa che avremmo avuto in casa, ma che si è perso tra errori grossolani e qualche litigata con Mancini. Però forse prima di sancire finita la sua esperienza in nerazzurro è bene considerare se, superato questo anno di duro ambientamento nel calcio italiano, non possano riemergere quelle qualità indiscusse che ne fecero il capitano del Manchester United. Qualcosa si è visto a Genova e Verona e potrebbe essere un punto di ri..partenza. Ma nell’Inter c’è un altro giocatore in grado di far paura agli attaccanti avversari, ma che non gioca nel suo ruolo. E’ Medel, un difensore puro prestato al centrocampo. E allora se fosse Vidic-Medel la coppia meglio assortita per la difesa nerazzurra? Non sembrano male insieme. Val la pena di pensarci.

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