Un Arsenal sceso in campo con la maglia gialla modello pulcini spauriti, lento a centrocampo, lezioso sulla trequarti, con Rosicky indisponente e Walcott fantasma, scoperto in difesa, prende due gol dal Milan nel primo tempo. Boateng liberissimo in area scarica sotto la traversa per l’1-0, mentre dall’altra parte Van persie è regolarmente anticipato da Silva e Mexes. Ibrahimovic fa la solita partita da champions, smista palloni per i compagni, ma si guarda bene dal puntare l’avversario o andare alla conclusione. Una sua discesa sulla sinistra in sospetto fuorigioco porta all’assist per Robinho che raddoppia.
Nella ripresa dal primo minuto Henry, ma al 49′ Vermaelen addirittura scivola sul terreno spianando la strada a Robinho per il 3-0, tutto troppo facile per il Milan contro l’Arsenal dei ragazzini. Avevate mai visto Robinho fare due gol in una partita? Questo dà la cifra della difficoltà della partita. I Due difensori centrali dell’Arsenal stanno l’uno a dieci metri dall’altro e non sono certo aiutati dai mediani Song e Arteta. Le marcature in area non esistono.
Questo non è l’Arsenal di Cesc Fabregas, Adebayor ed Henry è il fratello grasso di quello che giocava nell’Arsenal anni fa. Un’Atalanta sarebbe stato senza ombra di dubbio un avversario più ostico e ogni strombazzamento mediatico per questa vittoria andrà preso per quello che è. Strombazzamento di gente che si guadagna la pagnotta così, strombazzando.
Finisco di vedere la partita capendo cosa doveva essere il clima ad Highbury negli anni bui e con la massima comprensione per i tifosi della tribuna ovest dei gunners raccontati da Nick Hornby (nella foto di spalla in alto) nello stralcio del suo libro che ho riportato nell’articolo precedente. E che visto i 90 minuti di irritazione a cui mi hanno sottoposto i gunners ripropongo di nuovo qui.
Nick Hornby, Febbre a 90, ed. Guanda Pag. 18
“Tuttavia, non furono le dimensioni della folla che mi colpirono maggiormente, o il modo in cui gli adulti potevano gridare la parola “COGLIONE!” forte quanto volevano, senza attirare l’attenzione di nessuno. Ciò che più mi colpì fu proprio quanto la maggior parte degli uomini intorno a me odiasse, veramente odiasse, essere là. Per quel che riuscivo a giudicare, nessuno sembrò trarre piacere, nel senso in cui io intendevo la parola, da niente di ciò che accadde in tutto il pomeriggio. A pochi minuti dal fischio d’inizio ci fu una vera rabbia (“Sei una VERGOGNA, Gould, una VERGOGNA!” “Cento sterline a settimana? CENTO STERLINE A SETTIMANA? Dovrebbero darle a me per guardarti”); man mano che il gioco continuò, la rabbia si trasformò in indignazione, e poi sembrò coagularsi in un torvo, silenzioso disagio.”
Praticamente la mia serata a vedere Milan-Arsenal.