Una precisazione sul bilancio negli scontri diretti

Big match Inter

Non stiamo brillando negli scontri diretti, vero, però attenzione, come possiamo definire uno scontro diretto? Sulla base del blasone o della rivalità oppure sulla base della classifica contemporanea? Se lo consideriamo sulla base della classifica non è da considerarsi scontro diretto il confronto col Milan, il quale attualmente si trova ottavo in classifica e nemmeno con la Roma.

Vediamo allora i nostri confronti, diciamo con le prime quattro nostre inseguitrici, quelle che possono ambire ancora allo scudetto. Doppio pareggio col Napoli sia all’andata che al ritorno per 1-1, netta vittoria contro l’Atalanta per 4-0 e poi vedremo il ritorno a Bergamo il 16 marzo. Contro la Juve pareggio pirotecnico in casa per 4-4, poi sconfitta per 1-0 a Torino. Con la Lazio goleada vincente per 6-0 a Roma e poi vedremo al ritorno.

Il bilancio insomma è di 2 vittorie con dimensioni roboanti, tre pareggi, di cui due venendo raggiunti all’ultimo, e una sola sconfitta. Niente di eccezionale, ma alla fine se vinciamo al ritorno con Atalanta e Lazio potremmo riequilibrare il tutto.

Con il giusto rispetto dovremmo considerare anche il Bologna.

Quindi c’è come un riflesso psicologico che ci porta a considerare scontri diretti partite che hanno un significato storico o territoriale, ma che oggettivamente sulla base delle nuove gerarchie del calcio non possono considerarsi scontri diretti, come con Milan o Roma e che perciò in questa casistica non prendiamo in considerazione.