Raccontare la giornata dei settantamila di San Siro contro il Torino rischia di portarci sul terreno della retorica, visto che ormai tutto è stato detto e abbiamo detto della fedeltà e del cuore dei tifosi nerazzurri, ma anche mai così caldi come in una fredda mattinata di novembre, tra folate di vento e scrosci di pioggia. Per una volta allora rendiamo omaggio alla società, noi di solito restii alle sviolinate verso la dirigenza. Eh già, perchè questo pienone è anche merito dell’organizzazione e dell’iniziativa di premiare i soci Inter Club con biglietti a dieci euro, i quali hanno risposto alla grande arrivando in ventimila con più di 100 pulmann da tutta Europa e in aereo dai quattro angoli della terra, occupando quasi tutto il secondo anello. Dietro il nostro posto faceva bella mostra uno striscione di interisti dalla Polonia, ma ora per dovere di ospitalità apriamo una parentesi sui tifosi granata. Sono arrivati in un migliaio, come sempre al terzo anello blu, onestamente da una tifoseria come quella torinista ci si aspetta qualcosa di più, inoltre poco colorati, con un solo bandierone e pochi striscioni, tra cui quello storico degli ultras con il teschio in mezzo, ma si fanno apprezzare per l’apporto vocale, riuscendo a farsi sentire per tutti i 90 minuti, nonostante il tifo nerazzurro in grande spolvero. San Siro nerazzurra parte forte con una sciarpata sulle note di pazza Inter, impreziosita dal lancio di centinaia di rotoli di carta igienica dalla curva nord. Il tifo regge anche alla prova del secondo tempo e del gol ospite, anzi, sembra essere nato un feeling tra questi ragazzi in casacca nerazzurra e i tifosi, sottolineato dagli applausi continuati sullo 0-1 delle tribune, oltre al solito tifo organizzato della nord. Al pareggio si scatena la bolgia, due-tre minuti d’inferno, anche se noi non siamo diavoli, poi nessun dramma per la mancata rimonta totale da pazza Inter, ma un po’ di delusione c’è, è innegabile. Ora la pausa, pronti al derby lombardo con l’Atalanta il 19 novembre, sempre in casa, ma alla sera. Unica nota stonata i cori contro l’ex interista Obi, la curva gli augura il peggio quando questi rimane a terra infortunato, forse non riconoscendolo.