Le ultime vicende della curva nord
Tornano alla ribalta delle cronache i rapporti tra i club con i capi ultras, i quali ora sono arrivati persino ai regolamenti di conto tra loro, a dire il vero già da diversi anni anche se negli ultimi mesi siamo giunti agli omicidi. La magistratura nelle ultime ore ha operato diversi arresti nelle curve di Inter e Milan. Seguiremo le inchieste giudiziarie, ma sono solo all’inizio. Per il momento invece mi interessa molto di più l’aspetto mediatico-sociale della vicenda. A leggere certi titoli infatti Simone Inzaghi gioca a due punte perchè glielo ha ordinato il capo ultras, come se non avesse sempre giocato così. Riportiamo allora tutto nella giusta dimensione. O almeno proviamoci. Sì, Simone Inzaghi gioca a due punte perchè lo vuole lui, so che ora sull’onda mediatica può apparire incredibile, ma è così. Il fatto è che le curve come è noto non sono guidate da stinchi di santo, e su questo indagherà l’ente preposto ed è giusto che indaghi, ma questo non vuol dire che per una sorta di proprietà transitiva sono tutti collusi e corrotti coloro che hanno rapporti con loro. Fare del purismo e del moralismo da parte della comunicazione mediatica non serve a nulla, come non serve a nulla cadere dal pero. Da un certo punto di vista infatti vien da chiedersi dov’era la magistratura negli ultimi decenni, hanno aspettato che ci scappassero i morti? Ma dall’altro ci sono altre considerazioni da fare, a mio modo di vedere più importanti.
D’altronde Il giornalismo ridotto a velina dei Pm è la costante degli ultimi 32 anni di questo paese, ma il giornalismo indipendente deve essere in grado di fare anche una analisi sociale seria, di essere dentro la società e non nei meandri del codice penale. Viviamo in un’ Italia dove ancora i rapporti tra club e gruppi organizzati di tifosi sono vietati, ma perchè? Questa è ipocrisia indipendentemente dal fatto che poi venga fuori che ci sono membri della criminalità organizzata all’interno delle curve ed è facile pensare che poi prendano il soppravento. Il merchandising di per sè però non è una cosa impura, nemmeno il ticketing, fare della propria passione un lavoro o un semilavoro è in Italia considerato immorale, ma è un moralismo sbagliato e arcaico, quando invece si potrebbero legalizzare certe attività portandole fuori dalle sacche di criminalità. Dove iniziano allora le legittime inchieste della magistratura e dove inizia l’arretratezza di un paese privo di cultura del mercato, il sensazionalismo dei giornali e altresì le strumentalizzazioni politiche, queste sempre in agguato e da non sottovalutare? Bella domanda a cui proveremo di rispondere nel tempo. Non solo in questo caso. Ma ripeto, perchè allora nel Belpaese il merchandising e il ticketing delle curve non può essere legalizzato? Sto per dire una cosa scandalosa, ma ora la dico, gli ultras sanno produrre sciarpe, cappellini, felpe, magliette etc etc migliori del merchandising ufficiale dei club, allora perchè certe capacità imprenditoriali e di organizzazione del tifo stilistico, coreografico e canoro non possono essere liberalizzate e al contempo integrate nei club, senza falsi moralismi, perseguendo invece altresì gli elementi violenti e devastanti e depurandoli di ogni infiltrazione mafiosa? Ad Maiora. Ne riparleremo.