Un olimpiade per unire

L’inviato Rai alle olimpiadi colpisce ancora

Sono state grandi olimpiadi, quelle di quest’anno, come sempre, ma adornate in questo caso dalla bellezza di Parigi. Durante la crono di ciclismo infatti abbiamo potuto ammirare la bellezza dei suoi quartieri e persino il Moulin Rouge, durante le partite di Beach volley la torre Eiffel stava lì, così alta e bella, sullo sfondo nella notte, la maratona maschile e femminile ha offerto altrettanto. Fantastico. La bellezza anche delle varie muscolature degli atleti e delle atlete è stata meravigliosa, sì perchè ogni sport ha un suo fisico, una sua levigatura corporea, tutto questo ci ha restituito lo spirito olimpico. Ecco, quello spirito purtroppo è un po’ mancato nel mitico inviato Rai di cui abbiamo già parlato QUI. Certo, anch’io da italiano sento la rivalità coi cugini d’oltralpe (ma è anche vero che un po’ le alpi le condividiamo, nevvero), ma non si poteva evitare lo spirito campanilistico contro i francesi evidenziato da molti nostri inviati in un contesto per l’appunto olimpico del genere? Forse sì, ma non è stato così. Amici, questo non era il derby, questo non era Italia-Francia di calcio del 2006, suvvia, queste erano le olimpiadi, ma il mitico inviato Rai non l’ha capito travisando il tutto punzecchiando e polemizzando ad ogni piè sospinto con Obelix ed Asterix. Che noia. Sia chiaro, mi riconosco anch’io nei valori del patriottismo, ma quando si confonde il patriottismo con il provincialismo e peggio ancora con le rivalità da Bar sport, che vanno benissimo nei campionati calcistici ma non alle olimpiadi, allora stiamo parlando invece di due cose diverse. Per il resto i nostri ragazzi tricolori hanno preso un sacco di medaglie, di questo non possiamo che esserne felici, grazie ragazzi. E grazie pure olimpiadi per aver ridato lustro ad un paese ferito dal terrorismo islamico contro il Bataclan, Charlie Hebdo, Nizza, Notre-Dame, per combattere il terrorismo tutti noi occidentali dovremmo essere uniti ed evitare divisioni e polemiche. Qualcuno giustamente potrebbe dire che c’entra questo, ma il fatto è che la decisione di candidarsi per organizzare le olimpiadi da parte di Parigi e della Francia è venuta proprio in seguito a quei attentati e come risposta ad essi.