Inter eroica in Baviera

Consapevolezza, eclettismo, orgoglio e se lo vogliamo ingiocabili. Questo è il biscione nel 2025. Consapevolezza, questa vittoria in casa del Bayern ce ne dà molta, sapevamo di essere forti, ma ora possiamo scendere in campo con ancora di più. Eclettismo, questa squadra ha tutti gli ingredienti e di volta ne mette uno o l’altro a seconda della situazione, fisicità quando ci vuole, palleggio quando ci vuole, compattezza e contropiede quando serve, tecnica da vendere, gioco di squadra e colpi individuali. Ma la vittoria a Monaco è stata anche un gradino superiore per alcuni comprimari, come Carlos Augusto e Frattesi, e chissà che anche gli Arnautovic, i Taremi e gli Asslani non facciano quel salto di qualità finale. Orgoglio, questo gruppo risponde sempre alle critiche con una grande risposta sul campo, con una grande unità. Le critiche sono state tante, ma ha ragione sia Marotta quando dice che è normale all’Inter avere questa pressione, sia Inzaghi quando sottolinea che l’Inter ha sempre un trattamento particolare rispetto alle altre squadre, cosa si dovrebbe dire infatti della stagione di Juve, Milan, ma anche di un Napoli che sta inanellando pareggi in serie?
Ingiocabili. Questa espressione del nostro Mikhi ha suscitato chissà quali polemiche, ma ha solo detto la verità. Se giochiamo come sappiamo siamo ingiocabili con chiunque, non parlo tanto di condizione fisica, ma di applicazione mentale, questo non vuol dire vincere sempre e comunque o irridere gli avversari, ma sapere di aver già giocato alla pari contro Manchester City due volte, ora col Bayern Monaco e se il destino vorrà anche con le altre big d’Europa.
Una considerazione anche sui nostri vecchietti, Acerbi, Darmianitico, Mikhitaryan, Silverstrommer, dopo gli acciacchi invernali stanno rifiorendo per una nuova primavera, argentata? No d’oro. Intanto Barella e Bastoni sono sempre più completi, Dimarco è pronto a rientrare definitivamente.
Ma non si può non tornare sulla bellezza dei gol visti ieri all’Allianz, il rinvio di Sommer, il lavoro a centrocampo di Lautaro e Thuram, la palla freccia in verticale di Bastoni per l’inserimento di Carlos, ed in area eccoli di nuovo, la Lauthauram, che confeziona la bellezza. L’Inter ha dato spettacolo nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo, poi ha stretto i denti, alla fine ha colpito al momento giusto riportandosi in vantaggio dopo il pari di Muller, altro tremendo vecchio. Infine il secondo gol, ancora una sponda nel cerchio di Lautaro, la verticalizzazione di Barella, lo scatto di Carlos Augusto che come un Dimarco qualsiasi la mette radente in mezzo e la stoccata di Frattesi, con la nonna in cielo che festeggia.
Ma l’ultima chiosa non può che essere per il nostro terzetto fenomenale di centrocampo, Barella e Mikhitaryan hanno aiutato per tutta la partita i loro esterni neutralizzando il gioco sulle fasce dei tedeschi, non permettendo quasi mai l’uno contro uno, e poi hanno saputo far ripartire gli stessi esterni e gli attaccanti con verticalizzazioni precise, sopratutto Barella; in mezzo Calhanoglu, è stato una barriera davanti all’area, a sua volta sapendo sempre gestire e amministrare con maestrìa con la palla tra i piedi.
E’ questa quindi una squadra in cui credere, pronta a giocarsela su tutti i fronti.