“Poter dire addio è crescere”. Questo è il messaggio in spagnolo che Mauro Icardi ha postato su Instagram oggi pomeriggio. Ma addio a chi? Non ci vuole un genio per capire che una frase sibillina del genere, non trattandosi di un adolescente che posta su facebook con gli amici, ma del capitano dell’Inter, con un team alle spalle che gli cura l’immagine sui social, non poteva che scatenare una serie di reazioni, una ridda di ipotesi, articoli e (giustificate) illazioni: tra le centinaia di commenti al post (ebbene sì, Icardi non ha 4 amici sui social e per chi facesse finta di non capire dietro ogni suo post ci sono esperti di immagine e strategìe pubblicitarie) si sono scatenati i tifosi del Real Madrid, che hanno iniziato a fargli i benvenuto, mentre qualche tifoso interista giustamente non l’ha presa benissimo. Poi ci sono gli ultimi giapponesi della seconda guerra mondiale, che ogni cosa che va storta è colpa della “prostituzione intellettuale”, dei “giornalisti kattivi”. Che teneri. No cari amici, qui il caso lo ha creato Icardi, il caro Icardi che io stesso ho spesso difeso, altro che la stampa e il sistema brutto e cattivo. Sarebbe ora di togliere i social network ai calciatori, almeno a quelli che ne fanno un uso distorto, perchè diceva qualcuno, “nessuno è più grande dell’Inter”. Siamo interisti, tifosi di calcio, non fan di Vasco Rossi. Dignità.