“E’ possibile che arrivi Ivan Perisic, ma chiunque arriverà sarà un calciatore da Inter, che servirà al club, non un mio capriccio“. Intervenuto in maniera inconsueta, attraverso un forum indonesiano, il presidente Thohir ha lasciato questo messaggio, anche abbastanza sibillino. Perchè Thohir ci tiene a precisare che non compra giocatori per capriccio? Un messaggio verso l’esterno? Una risposta a chi in maniera infondata lo accusava di essere diventato spendaccione? Un modo di marcare la differenza con la precedente gestione morattiana? Un messaggio al Wolfsburg, inteso a far capire che oltre certi limiti l’Inter non si spingerà per avere Perisic? O una stoccata a Mancini, reo di fare troppe richieste e di fare e disfare, finora accontentato nell’avere Santon e Shaqiri per poi metterli alla porta sei mesi dopo? Forse tutte queste cose messe insieme, di certo una frase che non può passare inosservata. Ed è senz’altro vero che le cose in questo mercato non sono andate come dovevano andare. Possiamo infatti dirvi che – secondo quanto fonti interne alla società ci hanno rivelato – il mandato di Thohir era di mettere sul mercato tutti i giocatori tranne Icardi e Kovacic, ma l’incapacità di vendere i tanti giocatori in esubero ha portato poi alla amara cessione del croato. Un quadro confermato da Mancini, che ne ha fatto esplicito riferimento nei giorni scorsi, mentre Thohir ha preferito trincerarsi dietro l’alibi del Fair play finanziario, un’alibi che però regge sempre meno, dopo la decisione di Platini di venire incontro ai nuovi proprietari di club, a cui viene concessa la libertà di investire di più allentando i paletti e i parametri imposti. Sempre che lo si voglia.