Ha inizio una settimana storica per l’Inter, Thohir è atteso a Milano per l’incontro decisivo con Moratti, il quale ormai si sbilancia apertamente e, pur tra qualche smentita di rito, dopo le frasi dei giorni scorsi ieri è arrivato a dire: “Da buon tifoso, ci credo.” Parlando da tifoso, Moratti parla ai tifosi, in particolare a quella parte che teme un salto nel buio, che il magnate indonesiano si possa stufare presto del giocattolo. Moratti si fa sempre più garante di Thohir, lasciando intendere che mesi di studio lo hanno portato a considerare serie le intenzioni del nuovo socio. D’altronde certe paure sono eccessive, l’Inter non è il Malaga, ma ha un patrimonio storico e di tifosi tale che avrà sempre degli acquirenti interessati ad investire, non solo sul piano sportivo, ma nel marchio, con quello che comporta il prestigio storico e milioni di tifosi sparsi per il mondo. Infatti l’obbiettivo di Thohir è non solo rilanciare il progetto tecnico riportando in alto l’Inter in ambito sportivo, ma anche di espandere il brand Inter attivando il merchandising e la comunicazione, due settori finora rimasti fermi al palo in casa Inter.
Intanto però il mercato non aspetta, non è detto che si arrivi a Nainggolan, la Roma si sta affrettando a chiudere e Cellino chiede 20 milioni, una follia. Più probabile che si chiuda in tempi brevi per Dragovic, difensore del Basilea, valutato 8 milioni. Allora sarà Ranocchia a partire? destinazione Manchester United? Mentre sul fronte Isla la Juve avrebbe abbassato le pretese da 7,5 milioni a 6,5, l’Inter offre 5,5. Per il resto siamo in una situazione d’imminenza: imminente l’arrivo di Belfodil, imminente la rescissione di Stankovic, imminente purtroppo la cessione di Duncan al Sunderland, e forse anche di Mbaye e Bessa, sarebbe un pessimo errore. Per il resto speriamo che dall’imminenza si passi ai fatti. Le altre non aspettano.