il nuovo Presidente Thohir ha costituito una folta schiera di dirigenti nominati secondo una precisa strategia rivolta a rendere la Società Inter competitiva a livello internazionale grazie ad una squadra capace di ottenere risultati eclatanti e conseguentemente attrattiva sul mercato mondiale. Abbiamo perciò dirigenti che gestiscono settori marketing, finanza, diritti televisivi, comunicazione, con un amministratore delegato che ha già operato nel Manchester United, (anche se scopriamo che si occupava dello stadio e non della squadra). Il tutto finalizzato ad aumentare fatturato, visibilità internazionale, vendita del “prodotto” Inter.
Tutto giusto, ineccepibile, ma non bisogna essere grandi esperti per capire che per vendere e aumentare fatturato devi avere un buon prodotto. Se vendi un detersivo deve lavare bene, un biscotto deve essere fatto con buoni ingredienti e più buono di quelli della concorrenza. Nel caso Inter devi avere una buona squadra, con validi giocatori e raggiungere importanti risultati. Elementare Watson.
Tanti dirigenti, per vari settori operativi, ma sembra essersi dimenticato che occorrono veri e validi esperti specie nel settore tecnico. Forse il nuovo presidente si è fidato di dirigenti che pensava esperti del calcio italiano e della squadra Inter, ma ora il tempo è passato ed i risultati sono, ad essere gentili, alquanto deludenti. E’ stato giustamente allontanato Branca quasi un anno fa, ma ora operano(?) Fassone ed Ausilio. Del primo non si hanno tracce, forse già accantonato, mentre Ausilio si dovrebbe occupare della campagna acquisti di Gennaio. Fu osannato in estate da tanti giornalisti perché capace di una campagna acquisti definita miracolosa – Medel, Osvaldo, Dodò, Mvila, mentre Vidic fu acquistato direttamente da Thohir mesi prima- tutti onesti giocatori, a parte Osvaldo, certamente inadeguati per rendere l’Inter una squadra di livello internazionale. E’ arrivato Mancini, ha fatto discorsi chiari circa la nuova Inter da ricostruire, richiesto giocatori adatti, ma per ora nessun risultato. Facile immaginare che abbia picchiato pugni sul tavolo per trattative che continuano a sfumare. Cerci, Kolarov, Nastasic, Milner, LucasLeiva, Johnson, Salah, Borini, Paulinho, Januzai. Vero che il mercato di Gennaio è difficile, ma pensiamo che ovviamente insieme a soldi da spendere -ma per prestiti ci sono- occorrono capacità e personalità durante le trattative. Mancini ha mandato tante volte il direttore tecnico, ma questi torna sempre a mani vuote!
Mancini ha cominciato a trattare direttamente alcuni giocatori, è su tutti i giornali, vedremo se qualcosa succederà o su chi si ripiegherà (ora si parla di Podolski). Non bisogna andare tanto lontano per capire che le cose non vanno bene a livello di criteri e persone. Il presidente della Roma, Pallotta, viene in Italia raramente eppure ha costruito una squadra ammirata da tutti gli addetti ai lavori. Qui non ha importanza quanto vincerà la Roma bensì il criterio adottato e le persone scelte. Pallotta è in USA, ma opera un certo Sabatini che acquista giovani sconosciuti che diventano campioni o comunque validi, apprezzati ed acquistati a prezzi non esorbitanti. E ora capiamo perché non ha tenuto Dodò.
Perché Pallotta sì e Thohir no? E’ tempo di intervenire perché l’Inter sia gestita a livello tecnico in modo tale da raggiungere gli obiettivi prefissi. Mancini lo ha capito e lo ha detto nella sua ultima intervista facendo capire che con questa gestione non si raggiungerà la Champions tanto agognata.
Occorrono due cose. 1- un vero direttore tecnico capace e competente, 2 – un vero direttore/ presidente che operi in assenza di Thohir.
Mancini nel City operava come coach ossia come allenatore e direttore tecnico in quanto era lui che trattava con i giocatori e indicava chi acquistare come tutti fanno in Premier League. Ci vorrebbe un nuovo Facchetti che operava come presidente operativo, competente di calcio, conoscitore dei giocatori, con personalità. Ci sarebbe Zanetti, ma abbiamo dubbi che abbia la giusta caratura tecnica e soprattutto la personalità che Facchetti aveva. Forse Mancini lo potrebbe fare, ma questo vuol dire che il prossimo allenatore sarà Mihailovic. Idea non da scartare e infatti Mancini sempre nell’ultima intervista ha fatto un indiretto accenno.
Insomma, cari interisti, occorrono soldi, ma anche persone giuste al posto giusto. Solo così l’Inter tornerà grande, non solo con dirigenti di marketing, comunicazione e finanza. Nel frattempo speriamo vivamente che arrivi qualcuno di valore già a Gennaio.
Sottoscrivo ogni virgola! Oggi ho pensato la stessa cosa e l’ho detto nell’articolo su Mancini che detta la linea. Serve un direttore sportivo con capacità e attributi e un presidente presente e che conosca la materia. Una squadra di calcio non può essere trattata come una qualsiasi azienda… mi sembra che questo piccolo particolare Thohir, in un anno, non l’abbia ancora capito!!
Sono d’accordo con l’articolo! Tuttavia voglio dire che non è semplice acquistare una società che produrrà perdite per i prossimi 5 anni almeno,senza una squadra all’altezza e farla riemergere in 2 anni! Secondo me thohir con il prestito bancario ha solo dilazionato ciò che avrebbe dovuto pagare subito a moratti perché sa che in 3-4 anni è impossibile che l’Inter diventi autonoma e ci vuole più tempo! Sono invece d’accordo se diciamo che i soldi vanno spesi bene(cioè da gente he capisca di calcio)e infatti thohir non ha speso poco per hernanes(una pippa e c’era nainngolan)! E l’esonero di mazzarri è un segnale anche per i dirigenti che non avranno più alibi giustificandosi col dire che “ho seguito le indicazioni del mister”! Una chiosa:perché no balotelli? Se ce lo danno in prestito secco per 6 mesi o con DIRITTO di riscatto rischierei!!! Ricordate che abbiamo gente come palacio che mai avrebbe giocato in altri tempi(e come lui tanti altri). Calma e pazienza…e ricordiamo che thohir ci ha salvato perché eravamo tecnicamente falliti!
Senza tanti giri di parole, l’Inter è in crisi profonda. In società non abbiamo gente che capisce di calcio, solo ragionieri e commercialisti. Ci sarebbe Zanetti, ma non ha la personalità giusta. Come non è stato mai un vero capitano in campo. Credo che le indecisioni provengano da Thohir che ancora si rende ben conto che cosa sia una squadra di calcio. A questo punto, secondo me, per un p
Senza tanti giri di parole, l’Inter è in crisi profonda. In società non abbiamo gente che capisce di calcio, solo ragionieri e commercialisti. Ci sarebbe Zanetti, ma non ha la personalità giusta. Come non è stato mai un vero capitano in campo. Credo che le indecisioni provengano da Thohir che ancora non si rende ben conto cosa sia una squadra di calcio. La conferma di Mazzarri a giugno lo conferma. A questo punto, per un paio d’anni, conviene lasciar perdere sogni impossibili per quanto riguarda le coppe europee. Si faccia una operazione di giovani senza andare a prendere vari Diarrà che non giocano da mesi. Seguiteremmo a fare solo figuracce spendendo oltremodo soldi.A giugno va reimpostato il quadro tecnico e manageriale della società. Se l’ipotesi Mancini manager e Miha allenatore andasse in porto, sarebbe una bella operazione.Ma per favore, considerato che siamo al fallimento più totale nelle strategie di acquisto, lasciamo perdere sogni e speranze e si faccia un progetto più concreto. Come dicevo poc’anzi: largo ai giovani!
Mi piace l’idea del Mancini manager.. ma ricordiamoci che stiamo parlando di un grande giocatore sottovalutato e di un bravo allenatore molto ma molto sopravvalutato.. non vorrei che finanziariamente andassimo nel baratro come ai tempi di Moratti. Su questo sito tutti attaccano Thohir, con la differenza che con il predecessore abbiamo avuto delle gestioni tecniche ed economiche a dir poco imbarazzanti e vergognose, mentre pur non essendo un grandissimo competente l’indonesiano sta tentando di dare un senso ad una cosa che prima sappiamo tutti non ne aveva..