Giornata ricca di dichiarazioni nel mondo nerazzurro, ha cominciato, a dire il vero ieri sera, Roberto Mancini, il quale ha parlato alla stampa britannica. Dopo aver lasciato aperta ogni strada per il suo futuro, dalla nazionale al Celtic Glasgow, dal Bologna al Paris Saint Germain, l’ex allenatore dell’Inter ha espresso tutto il suo rammarico per l’addio dell’estate scorsa con questa dichiarazione:
“Un anno e mezzo di lavoro è stato gettato via, ed è stato molto deludente. Credo che se fossi rimasto saremmo stati molto vicini alla Juventus ora”.
Ha poi parlato l’ex portierone nerazzurro Francesco Toldo, oggi impegnatissimo come ambasciatore di Inter Forever: “Ci sono tanti elementi che stanno emergendo come portieri, in Italia siamo ben coperti in questo ruolo. Non voglio chiudere le frontiere, – ha proseguito l’ex nazionale – però mi piacerebbe vedere che i club destinassero più energie ai portieri italiani”. Poi Toldo ha parlato anche di Buffon, aprendo al futuro: “Gigi è dispensatore di consigli nei confronti di Donnarumma, ma allo stesso tempo è geloso della sua porta. In questo ventennio è stato il migliore, ha fatto la storia ma anche tanta ombra. Adesso è giusto che ci sia uno spiraglio”. (Fonte Radio Radio, Fcinter1908.it)
Il neoacquisto interista, l’australiano Sainsbury, ha rilasciato invece un’intervista dove ha spiegato la sua gioia di essere all’Inter, ma anche le sue difficoltà di ambientamento e di come senta una certa sottovalutazione intorno a lui, ecco le sue parole:
“Non credo di poter esprimere davanti ad una telecamera la mia reazione di quando sono arrivato all’Inter… Di sicuro ho festeggiato molto, è stata una cosa sorprendente. Non mi importa nulla di quello che la gente può dire, sono concentrato sul fare qualcosa di speciale e godermi l’esperienza. Entrare nel nuovo sistema di allenamento non è stato facile. Adattarmi rapidamente è la cosa principale, anche sul piano linguistico. La velocità del gioco e del tocco di palla è nettamente più alta, ci sono giocatori incredibili. Ci sono tanti aspetti da considerare. Penso che la cosa più difficile sia ottenere il rispetto dei nuovi compagni, più che dell’allenatore che comunque ti tratta come gli altri; i giocatori hanno posizioni diverse quindi devi rispettarli in maniera diversa. Penso che mi godrò quest’esperienza e in futuro, quando penserò a quanto lontano sono arrivato, forse festeggerò ancora…“. (Fonte Fox sport, Repubblica.it)
Infine in serata Steven Zhang ha svelato sul suo profilo Instagram di aver ricevuto in dono da Javier Zanetti il gagliardetto della finale di Madrid e la maglia indossata dal capitano nerazzurro.