Mentre il padre di Gabigol fa un tweet di fuoco contro l’Inter (“State mancando di rispetto a un oro olimpico!”) e poi lo cancella, è Joao Mario a spezzare il lungo silenzio della squadra, parlando del suo futuro, non sicuro di rimanere all’Inter: “E’ stata una stagione difficile, io cerco sempre di guardare avanti e di migliorarmi, poi rispetterò le decisioni della società, ma la mia mentalità è gestire il mio lavoro e il mio comportamento. Se resto? Penso solo a fare del mio meglio, so che la società ha fatto un investimento importante con me. Addio possibile di Pioli? Noi giocatori non dobbiamo farci distrarre dalle voci, credo che di queste cose debba parlare e decidere la società”. (Premium sport)
Ai microfoni di Premium si esprime anche lo sponsor Tronchetti Provera, dando la notizia del ritorno in borsa di Pirelli e rimanendo guardingo sull’Inter e il futuro di Pioli: “Addio di Pioli tra poche settimane? Sono decisioni della società nelle quali io non entro. Credo che la società voglia assolutamente che la squadra abbia successo. Pirelli rientrerà in borsa nel quarto trimestre. In linea di massima sarà Milano la piazza di quotazione, dove Pirelli è nata, ma guardiamo anche ad altre realtà, sempre però in Europa, con la volontà di rifare la quotazione in Italia dove ha sede la società, dove ci sono la testa, il cuore e la ricerca dell’azienda”.
Recentemente abbiamo scritto un articolo su di lui, difensore della grande Inter, poi osservatore nerazzurro, Guarneri si è espresso così su Inter Channel in merito alla crisi della squadra: “Serve trovarsi insieme e fare gruppo. Serve non guardare troppo le critiche anche se ci sono, giustamente. Bisogna andare in campo con la voglia e la determinazione di fare risultato. Certo, è una situazione non bella perché hai delle partite impegnative e qui anche l’allenatore dovrà dire la sua e metterli a loro agio per poter fare qualche risultato. All’Inter serve più amicizia in campo, non fuori. Noi eravamo amici in campo, poi fuori ognuno andava per conto suo. A me sembra che questa cosa non ci sia nell’Inter di oggi. In campo non vedo quello che prende in mano la squadra come facevano Picchi e Suarez. L’allenatore non conta più quando l’arbitro fischia l’inizio della partita, perché lui è fuori, sono i giocatori in campo che devono farlo. Non vedo un giocatore leader nell’Inter di adesso. Magari non è vero neanche questo. Non te ne accorgi di aver giocato in una squadra leggendaria, se la ricordavano anche i nonni interisti la filastrocca della nostra formazione. Alla prima partita a Vienna con il Real non c’erano solo interisti, ma mezza Italia. Abbiamo lasciato un buon segno e un buon ricordo.”
Nelle foto: Joao Mario e Icardi durante Inter-Cagliari del 2016. Guarneri durante una partita della Grande Inter.