Taider, Wallace e Rolando si sono presentati oggi ad Appiano Gentile. Taider è apparso molto sicuro di sè, Wallace sa di dover migliorare nella fase difensiva prima di essere schierato e si è reso protagonista di una simpatica mezza gaffe, mentre Rolando si è messo a disposizione.
“Quando hai fiducia e sai quello che puoi fare non hai nessun problema. Nel calcio ogni giorno devi far vedere che puoi giocare, io mi conosco e quindi non sono preoccupato.” Raro sentire un 21enne affermare di conoscersi, ma Taider è apparso già molto convinto dei propri mezzi e ha mostrato quella sicurezza già intravista nei pochi minuti in campo domenica con il Genoa. A Catania Mazzarri avrà il coraggio di schierare un centrocampo Guarin-Taider-Kovacic? Tanta sicurezza, ma qualcuno gli deve aver consigliato di ritrattare le parole sullo scudetto pronunciate ieri, oggi sul tema si è limitato a dire “Lavoriamo giorno dopo giorno e proviamo a dare il massimo. In una società così bisogna sempre dare il massimo e lavorare.” Nessuna polemica invece con la Juve, che lo ebbe in comproprietà nel 2012, e a chi li ha chiesto cosa non ha funzionato ha risposto “Non lo so, hanno parlato le società. Io pensavo solo a far bene con il Bologna.”
Wallace invece ha spiegato di essere forte nella fase offensiva e nel puntare il fondo, ma c’è ancora da lavorare nella fase difensiva, mentre a chi gli chiedeva se gli avversari dovevano temere l’Inter il giovane brasiliano ha involontariamente ammesso che in questo momento l’unica cosa che fa paura dell’Inter è il blasone, “L’Inter è una grande squadra, tutte le altre squadre hanno rispetto dell’Inter. L’Inter ha una grande tradizione, si deve rispetto ad una squadra di questo genere. Dipenderà anche dal nostro rendimento, ma tutti i club devono avere rispetto e timore dell’Inter per il blasone”.
Infine ha parlato Rolando, che ha mantenuto un profilo basso, ricordando comunque di poter giocare in tutte e tre le posizioni della difesa a tre. Chi però si aspettava il suo grido di battaglia “Miii non ci posso credere” è rimasto deluso.