Nella conferenza stampa di oggi Stramaccioni si sofferma sulla condizione di molti singoli, dagli infortunati a chi non sta vivendo un buon momento, passando per chi invece è in ottima forma. Per Sneijder ci vorrà ancora tempo, mentre per Obi niente di grave. Poi torna a ricordare la mancanza di un vice-Milito. E promette altre novità..
Ecco le risposte più significative del mister nerazzurro:
Come hai trovato Sneijder?
“Wesley l’ho trovato bene, è molto motivato. Vuole bruciare le tappe e rientrare prima possibile, ma per come ragiono io i giocatori tornano solo se al 100%, non rischierò un rientro affrettato. Già ieri ha fatto i primi esami”.
Guarin invece sembra un po’ in calo.
“Lui, come Pereira, l’ho fatto riposare anche per i problemi delle nazionali. Ma il suo valore non è in discussione, è un uomo in prospettiva tra i migliori, per il presente come per il futuro”.
Domani potremo rivedere Silvestre o Jonathan, ragazzi con un po’ più di difficoltà?
“Vi dico che non c’è nessuno che ha avuto poco spazio, per me ad ottobre poco spazio è una o zero presenze. Silvestre e Jonathan hanno avuto le loro partite da titolari, ma poi è logico che un allenatore sceglie in base a quello che vede in allenamento e a chi è più in forma. Su Silvestre, vi dico che l’abbiamo voluto. Per noi è presente e sarà importante per l’Inter, anche Ranocchia ebbe le sue difficoltà. Ma c’è considerazione totale nei confronti di Silvestre, le scelte poi specialmente in difesa arrivano in base all’affiatamento”.
Stai ripensando di riproporre il tridente?
“Il Partizan è una squadra che sta dominando il campionato serbo. Ha otto vittorie e solo una sconfitta ad inizio campionato, con tanti giovani di qualità con Markovic che è quello che strappa un po’ di più la scena. Questo ragazzo ha grosse qualità. Loro giocano un calcio veloce, di qualità. Ilic alle spalle della punta è il riferimento principale, ma spesso il mister in Europa cambia l’atteggiamento, quindi bisognerà vedere e valutare. Farà le sue scelte come meglio ritiene. Noi andremo in campo per vincere, perché giochiamo in casa e vogliamo mettere un tassello importante nel nostro cammino di Europa League. Non sottovalutiamo l’impegno, poi starà a me capire chi è più adatto alla partita”.
A proposito di Livaja, cosa pensi a proposito delle sue caratteristiche?
“Marko è un giocatore d’attacco. Non nasce come un centravanti, lo interpreta diversamente perché viene fuori e predilige palla addosso, crea gli spazi per inserimenti degli altri. A Cesena ha imparato a giocare da esterno sinistro, poi all’Inter con me ha imparato ad agire da prima e seconda volta. Marko ha forza, ma a mio avviso soffrirebbe a fare l’unica punta, in questo momento. Per cui sarebbe importante per lui giocare forse 20-30 metri più indietro”.
Adesso Cambiasso ha cambiato passo.
“Non lo scopriamo ora, è un campione che ha trovato nel corso della stagione la sua condizione migliore. Poi, sta al tecnico mettere il giocatore nelle condizioni migliori per esprimersi. Poi il merito è del giocatore che rende in campo”.
Intanto, tendi spesso a cambiare modulo a gara in corso.
“Trovo sia una cosa intelligente e che crea problemi all’avversario. Può servire a difendere i tuoi punti deboli e sfruttando i tuoi vantaggi. Credo sia nelle caratteristiche della nostra rosa. Il merito è sempre del giocatore che esegue bene la mossa”.
Le capita di dover rinunciare a qualche giocatore che vorrebbe inserire volentieri, per il turnover?
“Un giocatore che per caratteristiche non riesco a sostituire è Milito. Ma ci possono giocare Livaja o Palacio, lo hanno dimostrato, anche se con caratteristiche diverse. Lui è l’unico non rimpiazzabile, poi possiamo essere pericolosi anche con altri uomini”.
Credi ci sia qualcosa da sistemare ancora sul punto di vista della concentrazione o della cattiveria?
“Io ho visto sempre l’Inter molto attenta anche alla fase di non possesso, tranne i primi 25 minuti di Verona. Dico fase di non possesso per non dare merito solo ai tre di difesa, perché l’equilibrio lo danno loro come gli altri. Per le altre sfide, poi, ho visto un’Inter molto attenta. Detto questo, stiamo lavorando a qualcosa di nuovo. La Juventus, per esempio, ha tenuto la stessa struttura di modulo, come anche Napoli e Lazio. Squadre che hanno cambiato pochissimo e vengono da anni e anni di lavoro. Noi stiamo cambiando ora e sappiamo su cosa lavorare, intanto vedo una crescita. Il secondo tempo di domenica col Catania è importantissimo, perché loro spingevano e venivamo da un primo tempo chiuso in sofferenza. Poi, abbiamo gestito bene a parte l’occasione di Guarin su Gomez. Ma l’Inter ha sempre tenuto bene il campo creando anche occasioni”.
come sta Obi?
“Con lui c’è un discorso di grossa attenzione. Lui è un ragazzo del futuro, ma non dobbiamo sbagliare niente nella gestione del ragazzo. Ieri ha sentito un piccolo fastidio, per cui l’intenzione è non rischiarlo per domani e valutare per domenica. Era reduce da un lungo stop, il suo problema adesso è diverso, non ci sono lesioni ma vogliamo essere molto attenti e cauti. Valuteremo per domenica”.
I convocati di Inter-Partizan –
Per la partita di domani con il Partizan sempre fuori Castellazzi, Chivu, Mariga, Stankovic e Sneijder. Rispetto alla partita di domenica tra i giovani c’è Bianchetti al posto di Mbaye. Out in via precauzionale anche Obi.
Portieri: 1 Handanovic, 27 Belec, 32 Cincilla;
Difensori: 4 Zanetti, 6 Silvestre, 23 Ranocchia, 25 Samuel, 40 Juan Jesus, 42 Jonathan, 44 Bianchetti, 55 Nagatomo
Centrocampisti: 14 Guarin, 16 Mudingayi, 19 Cambiasso, 21 Gargano, 31 Pereira;
Attaccanti: 7 Coutinho, 8 Palacio, 22 Milito, 88 Livaja, 99 Cassano.