Strama alla ricerca di alternative, ma perchè non dire sì alla moviola in campo?

Cambiamenti tattici in vista della sfida di domani sera a Parma, sperando di avere Guarìn a disposizione. Strama non nasconde la gravità della perdita di Cassano, rincara la dose su Sneijder, fuori anche per come lo ha visto ad Appiano e non solo per i dissapori con la società, in compenso si può contare sui progressi di Nagatomo nella lingua barese.

C’è però una cosa incomprensibile, come può una società come l’Inter, da sempre danneggiata dagli arbitri, non schierarsi apertamente per la moviola in campo, anche attraverso il proprio allenatore, che invece per la seconda volta in poche settimane glissa sull’argomento, per non dire che si dichiara contrario all’ausilio (inteso come aiuto e non il dirigente) della tecnologia.

Ecco le dichiarazioni di Stramaccioni alla vigilia di Parma.-Inter, da www.Fcinternews.it

Domani si va a Parma.

“Ho appreso velocemente che Parma sia un campo difficile, ci ho perso per la prima volta in Serie A lo scorso anno. Sicuramente, quel che sta facendo Donadoni è sotto gli occhi di tutti. Il Parma ha cambiato qualche pedina. Per noi è una trasferta difficile, ma l’Inter ha bisogno di ritrovare sul campo i punti di forza che ci avevano portato nelle prime posizioni”.

Cosa cambia per te adesso nella gestione di Sneijder?

“Ho parlato e parlo quotidianamente con Wesley e con il presidente, conosco la situazione. Credo che il discorso sia più semplice di quanto si possa pensare: l’Inter quest’estate ha deciso di avere delle linee guida chiare e precise, che abbiamo avuto modo di constatare tutti nella campagna acquisti. All’interno di questa idea del club che va rispettata e condivisa, c’è da capire la posizione del giocatore. Nel senso che per Wesley ho una stima enorme calcistica e umana, l’ho dimostrato a lui e a tutti. Ma adesso c’è la mia posizione, e l’allenatore decide di non utilizzare il giocatore per una scelta tecnica per quello che vedo sul campo e respiro qui in Pinetina. Questa è la mia valutazione, ovviamente sperando che ci si possa sedere a un tavolo e risolvere la situazione. Detto questo, andrò con i migliori che reputo a Parma e decido di non utilizzare Sneijder”.

Adesso siete concentrati su Parma, nonostante i caos post-Cagliari?

“Sì, siamo concentrati solo sul calcio e sul campo. Vogliamo far parlare il campo. Non siamo stati fortunatissimi negli episodi nelle ultime partite, ma sono sicuro che domani al Tardini vinceranno i migliori e chi giocherà meglio. Vorrei ringraziare invece i nostri avvocati, Capellini e Raffaelli, per la squalifica. Capellini tra l’altro è stato l’avvocato che ha firmato il mio triennale (ride, ndr). Col Cagliari meritavo di essere allontanato dal campo, avevo protestato con le mie braccione lunghe, ma non meritavo di essere squalificato perché non avevo offeso nessuno. Non è nel mio stile. E’ giusto che io sia in panchina a Parma”.

Come sta Guarin? E la squadra con meno equilibrio come è valutabile?

“So che la mia squadra ha concesso tanto nelle ultime uscite. Ma con la squalifica di Gargano, per noi diventa importantissimo il recupero di Guarin. Abbiamo fuori cinque giocatori nello stesso reparto, chiunque andrebbe in difficoltà e noi siamo in difficoltà. Perciò Fredy diventa basilare. Detto questo, a Parma per fare risultato dovremo concedere meno”.

L’Inter però è sembrata più sbilanciata.

“L’Inter vuole sempre vincere tutte le partite, quindi scendiamo in campo in modo offensivo. Nelle ultime due gare non abbiamo visto l’Inter, per caratteristiche, che aveva portato ai primi posti. Non sono riuscito io a dare energie o forze al centrocampo, ma non tolgo meriti al Cagliari”.

Come vedi il tridente?

“Io analizzo tutto in base al collettivo. Ho tenuto il tridente grazie al sostegno di Guarin o Mudingayi, adesso è diverso. L’equilibrio non dipende mai dal tridente, io rifarei le mie scelte. E non ricondurrei i risultati al tridente schierato o meno, se siamo senza ricambi a centrocampo è naturale soffrire”.

Credi sia possibile pensare alla moviola in campo?

“Per me, il bello del calcio è che l’occhio umano valuta tutto. Con gli strumenti meccanici ci sarebbero cambiamenti sostanziali”.

Branca per il caso Sneijder ha parlato di ‘serenità’.

“Domani voglio vedere la stessa fame e la stessa grinta che ci ha permesso di raggiungere il secondo posto, non voglio serenità sul campo del Parma. La serenità negli allenamenti, invece, sicuramente sì”.

Cassano invece è stato squalificato…

“Quando mi hanno bloccato davanti alla panchina non vedevo chi fosse, poi Cassano mi ha confessato di esser stato lui. Per noi è una perdita gravissima, io potevo dare il mio contributo anche da fuori, ma perdere Antonio per noi è pesante. In ogni caso, rispettiamo la sentenza”.

Hai idee di modulo per domani?

“Ho un’alternativa che non vi dico. Non voglio rischiare a Parma, leggere la gara diventa fondamentale. Abbiamo avuto il tempo di poter lavorare su un’alternativa tattica. Certo, se mancherà Guarin allora sarà dura. Ma dal dottor Combi ho avuto segnali positivi e credo stringerà i denti”.

Come hai reagito alla squalifica?

“Innanzitutto, la mia reazione al fallo è stata sincera e spontanea, senza offese. Allontanarmi è stato giusto perché ho reagito in modo plateale, ma senza offendere e lo ripeto. I miei colleghi? Non posso parlare di altri”.

Quali soluzioni tattiche ci sono per sopperire alle assenze?

“Mi sono mancate delle risorse, ma chi ha giocato lo ha fatto bene. Adesso ci sono tante assenze negli stessi reparti, questo non è un alibi né una giustificazione. Ora devo trovare una soluzione per il momento di difficoltà, domani dovrò metterla in campo”.

Guarderai Milan-Juventus?

“Pensiamo al nostro risultato…”.

Come evolve la situazione di Alvaro Pereira?

“Francamente, non ricordo un giocatore che faccia così bene arrivando da un’altra dimensione. Abbiamo fatto un investimento sul miglior prospetto che offriva il mercato, Alvaro e Nagatomo sono il futuro dell’Inter a sinistra. Yuto può anche giocare a destra peraltro, anche se spero che Zanetti giochi a lungo. E c’è Jonathan. Insomma, sono soddisfatto e riprenderei Pereira. Dategli tempo”.

Chi è in crescita invece è Nagatomo.

“Ho lasciato Yuto a Milano senza portarlo a Kazan perché era stanco. Può migliorare ancora tanto, intanto ha imparato il barese e ora è più completo (sorride, ndr). Deve continuare così, è cresciuto nell’uno contro uno e nella fase difensiva. Ho stima di Nagatomo, lo teniamo con noi perché può sempre migliorare. Insieme a Baresi sta lavorando tanto sul piede sinistro, così da poter diventare più pericoloso. Un ragazzo umile che siamo felici di avere con noi”.

Col tridente l’Inter è sbilanciata? E domani sarà più provinciale?

“Col tridente ci allunghiamo un po’, difendiamo poi in inferiorità numerica o in parità. Dobbiamo essere offensivi, ma tenendo l’equilibrio stabile. Sui provinciali, invece, se intendete un’Inter che rispetti l’avversaria allora sicuramente sì. Non dovremo concedere più tanto in difesa, mantenendo pericolosità davanti”.

Come commenti la rabbia del presidente Moratti dopo il caos arbitrale?

“La cosa più bella che c’è all’Inter è che siamo tutti uniti: dal presidente ai dirigenti, dall’allenatore ai giocatori fino ai tifosi. Un blocco compatto, le parole di Moratti sono il pensiero di noi tutti. E oggi ho sentito il presidente tranquillissimo”.

Ma domenica scorsa è stata una cassanata?

“Mi fido decisamente di Antonio, ha protestato senza andare oltre. Nessuna cassanata, anzi, per me era un segnale di attaccamento all’Inter. Sono contento di Antonio, verrà a Parma con noi anche se squalificato, questo fa capire tanto”.

I punti persi dall’Inter sono colpa degli episodi?

“Nel calcio i se e i ma non devono mai ingannare. L’Inter ha fatto bene come prestazioni, di sicuro gli episodi negativi sono stati determinanti e questo è oggettivo. Ma anche noi abbiamo sbagliato qualcosa, il resto delle considerazioni le lascio agli altri. Domani a Parma dovremo correggere gli errori”.

Intanto, prosegue la linea giovane.

“Stiamo valorizzando il nostro vivaio, credo sia invidiato in tutta Europa. Moratti a inizio stagione mi ha chiesto di valorizzare i giovani, ognuno poi ha i suoi tempi. Quel che conta è valorizzarli”.

Lascia un commento