Contrordine dalla Cina. Se il 2016 è stato l’anno record degli investimenti cinesi all’estero, tra cui l’acquisizione di Internazionale Milano da parte del gruppo Suning, ora il governo cinese non vede di buon occhio quelle che ha definito come operazioni “irrazionali” gettando sull’opinione pubblica locale l’ombra del discredito. Va considerato che, a differenza di quello in cui molti credono, la Cina non è un paese capitalista ne’ tantomeno democratico, ma una dittatura comunista, dove il mercato e gli imprenditori sono soggetti alle decisioni politiche. Il nuovo corso del presidente Xi Jinping, comporta anche la frizione con diversi oligarchi che erano legati al precedente presidente, nell’ambito delle tipiche feroci lotte interne del partito comunista. Resta da vedere se Suning verrà presa di striscio o centrata in pieno da questa stretta, ma intanto gli effetti si cominciano a vedere con il ridimensionamento degli obbiettivi di mercato dell’ultimo mese.