Conte si lamenta che il magistrato non lo ha avvisato che stavano indagando su di lui. E’ un genio. Che maleducato questo magistrato, un minimo di correttezza, perdiana.
E che dire di Buffon, quello che si scriveva boia chi molla sulla maglietta, che festeggiava il titolo mondiale nel 2006 con un tricolore griffato croce celtica, per cadere sempre poi dal pero, si è lanciato in una filippica decisamente oltre le sue capacità contro la “spettacolarizzazione dei Media”. Spettacolarizzazione? L’inchiesta va avanti da un anno, ed è rimasta in sordina fino alla fine della stagione, per non disturbare il grande ritorno del duello Juve-Milan e lo scudetto della Juve, la giustizia sportiva si è mossa solo alla fine del campionato, andando così a cozzare con la nazionale e gli europei, ben meno importanti di uno scudetto della Juve che deve apparire limpido come una notte stellata.
Dopo gli sproloqui del tuttologo Buffon il giorno dopo viene fuori un’informativa della Finanza che registra movimenti di un milione e mezzo da parte di Buffon a beneficio di una tabaccheria di Parma dove si scommette. L’informativa è della fine del 2011, ma viene fuori solo ora perchè i giornalisti hanno un improvviso moto d’orgoglio e non ci stanno a farsi prendere a schiaffi da un pallone gonfiato, certo meglio tardi che mai o se vogliamo questa tempistica la dice lunga sui rapporti media-giocatori, rapporti fatti non sulla libera informazione, ma su un delicato equilibrio tra un insabbiare per tutelare un sistema di cui si fa parte nel terrore che i clienti-tifosi voltino le spalle e uno spirito di corporazione vendicativo. Ma tornando alla notizia in sé ognuno è libero di credere alle parole dell’avvocato di Buffon che ci spiega che quella montagna di soldi girati ad una tabaccheria dove si scommette erano stati messi per gestire il patrimonio di Buffon. Un tabaccaio che è anche amministratore dei beni di Buffon, ma certo, chi non darebbe i propri beni al proprio tabaccaio, l’unico vero scandalo è che un calciatore fumi così tanto.