Spalletti si rivolge ormai totalmente verso l’interno nelle sue conferenze. Se prima attaccava verso l’esterno anche per inviare messaggi ad uso interno, da un paio di conferenze stampa il tecnico non parla più di giornalisti nemici e tifosi avversari, ma recapita i suoi messaggi direttamente nella casella di posta di proprietà, dirigenti, giocatori, oltre che tifosi, seppur con un linguaggio mai esplicito. La delusione verso Suning è trasparente, seppur velata, a Spalletti non vanno giù le promesse dell’estate scorsa, i roboanti annunci di mercato, e invita i cinesi a informare i tifosi di qual è la realtà attraverso una operazione glasnost. Nei confronti di Sabatini e Ausilio invece solo complimenti, archiviata la frecciata ad Ausilio di qualche settimana fa, ora li sprona a fare un gran lavoro e si affida a loro, senza soldi, solo un capolavoro dei direttori può cavare il buco dal ragno. Ovviamente l’allenatore nerazzurro si dice contento del materiale che ha, ma dice anche che lo dice per non far crollare la fiducia e l’autostima dei giocatori, nei confronti dei quali non mancano le tiratine d’orecchio: Icardi deve far salire di più la squadra, prendendo falli, proteggendo palla e venendo più incontro, ma quando lo fa i compagni lo devono servire di più. Trequartisti e attaccanti devono tornare a fare il primo pressing di recupero palla. I giocatori di maggiore qualità devono essere più rapidi nella giocata e non bisogna far “pascolare elementi per il campo”, mentre alcuni sono distratti dal mercato o demotivati dal non giocare. In partita la squadra s’impegna, ma serve maggiore intensità durante la settimana. Infine le consuete parole d’amore verso i tifosi, che servono ad autoinnalzarsi a condottiero del popolo nerazzurro e difensore dei suoi diritti.
Verso l’esterno invece c’è solo la sacrosanta risposta alle assurde proteste di Simone Inzaghi, ma appunto, ormai la dialettica interna prende il sopravvento.
Ecco le sue parole:
“E’ un messaggio sbagliato dire che serve un mercato importante per essere competitivi quando la società ha detto che dobbiamo andare cauti e stare dentro certi numeri. E’ giusto che gli sportivi siano informati per non creare strappi o malintesi”.
“Noi abbiamo da fare qualcosa di meglio, voglio essere sicuro che abbiano sempre la stessa intenzione, voglia di andare oltre il proprio massimo, però poi questi periodi succedono un po’ così perchè l’occasione fa l’uomo ladro e il mercato fa il calciatore distratto. Quella dell’Inter è una maglia che va vestita 24 ore su 24, non solo quando si gioca“.
“Sì Icardi deve subire qualche fallo in più, far salire la squadra, ma lui attacca bene la linea difensiva, io gli chiedo di venire più incontro, a volte non viene servito, serve la qualità di tutti non possiamo permetterci di far pascolare elementi per il campo.”
“Tutti devono andare a riconquistar la palla, tutti, lo devono fare anche Mauro, Perisic.
“Le altre si rinforzano e noi no? Noi non abbiamo possibilità di alibi, non dobbiamo piangere, abbiamo dei direttori bravi, nella rosa ci sono le qualità per ambire ai nostri obbiettivi, poi è chiaro che tutto può essere migliorabile, in difesa ci manca un calciatore, negli altri reparti ci vuole uno più forte di quelli che si hanno. Quaranta milioni non li possiamo spendere, ci vuole uno scambio di prestiti, ci vuole il Manchester United che prende in prestito uno dei tuoi. Tutti ora devono mettere a posto il fair play finanziario, quasi tutte le società devono fare entrate. Bisogna tutelare i tifosi e dirgli le cose giuste”.
“Il Napoli e la Juventus sono più forti, noi siamo insieme a Lazio e Roma e ce la giocheremo fino in fondo. La Juve ha due formazioni di titolari che gli permette di giocare ogni tre giorni.”
“La Lazio dice che gli hanno tolto un rigore? Il rigore non andava dato, punto. E’ stata cambiata la prospettiva, l’angolazione, così si ribalta tutto.”
“Rischiare di più? Io voglio essere certo di quello che faccio, possibilmente senza rischiare. E’ nelle sconfitte che si trova la forza del gruppo, la famiglia, il ricompattarsi, non è il momento di farsi distrarre dal ho giocato, non ho giocato”.
“Dobbiamo alzare la qualità della giocata, vedere le cose prima con la mente, sotto questo aspetto qui dobbiamo fare di meglio, poi abbiamo fatto delle cose buone che ci possono servire per fare lo zoccolo duro del nostro comportamento”.