Alla vigilia della importantissima partita contro il Napoli (San Siro, 20.45), Spalletti ricorda Davide Astori e parla delle motivazioni, dei temi tattici e del momento della squadra. Probabile una staffetta Valero-Rafinha e gruppo chiamato ad una prova importante. Il tecnico, pur non firmando per il pareggio, fa capire che l’importante sarà non dare spazi al Napoli e rimanere corti. Ecco le sue parole:
“Davide Astori ci lascia in eredità un esempio importante di come la lealtà renda sottilissimo il confine tra avversario e compagno di squadra. Lo salutavano tutti, mi ricorderò come i miei calciatori sono venuti nel mio ufficio a dirmi questa cosa qui. Sarà un segno infinito che ti lascia”.
“Escluderei che tutti non abbiano dato il 100%, qui si percepisce dove siamo e il dovere che abbiamo di costruirci poi un futuro su quelle basi gettate da quei calciatori che c’erano ieri sera. Non c’è più spazio per le banali reazioni individuali, questo lo hanno avvertito con l’organizzazione della festa di ieri sera, l’importanza di cosa voglia dire far parte dell’inter”.
“Questa partita ha un valore più importante perchè abbiamo perso occasioni precedenti, perchè la classifica si è accorciata per quanto riguarda il quarto posto”.
“Borja ha avuto un po’ di problemetti, bisogna valutare il minutaggio. Rafa si allena sempre meglio, riesce a sviluppare le sue qualità di velocità e tecnica e siamo contenti, riesce a proporre il suo calcio per un minutaggio sempre superiore di volta in volta.”
“A Napoli abbiamo palleggiato bene basso, c’è mancata l’imbucata finale, ma credo che i giocatori abbiano capito benissimo l’importanza della partita e verrà fuori bene questa disponibilità a stare dentro la squadra perchè da questo periodo nessuno è esente.”
“Non firmo per il pareggio domani, aver timore di poter anche perdere non è mai una strategìa, magari far venire fuori un pareggio tentando di vincerla continuamente la partita. A Napoli non mi era piaciuta mettere la palla dietro una volta arrivati sulla trequarti”.
“Non dobbiamo allungarci, se si gioca con la squadra oltre i trenta metri loro sono bravissimi a palleggiare, sono dei giocolieri di come fanno girar la palla in velocità.”