“Ora viene il complicato, il complesso, bisogna pensare rapido per tenere il passo di queste squadre lì”. E quelle squadre lì, per Spalletti, che ha iniziato così la conferenza di oggi, saranno più di sei, con una sorpresa e tante altre pronte a inserirsi. Vigilia di Hellas Verona-Internazionale, vigilia atipica, di domenica, si giocherà di lunedì sera al vecchio Bentegodi. Al media centre ci sono solo le principali testate, il tecnico recupera gli infortunati: “Brozo è a disposizione, ha fatto molto bene gli ultimi allenamenti, è con noi”. Ma sembra intenzionato a riproporre lo stesso undici per la quarta volta di fila: “La conferma di questi undici perchè noi dobbiamo avere una stabilità e c’era inizialmente da far sentire dei calciatori importanti perchè la nostra recente storia diceva che non eravamo ancora sicuri in tanti calciatori per dare quel contributo che la maglia dell’Inter vuole. Visto che le risposte sono queste non vedo perchè cambiare, si sta ampliando il discorso di avere più leader all’interno della squadra”. E gli altri?: “Dalbert e Cancelo vengono da un calcio diverso, sono arrivati all’ultimo, sono un’arma in più, ma anche Naga e D’ambrosio hanno fatto bene”. Spalletti però ribadisce il concetto chiave: “Ora viene il difficile e strada facendo ci renderemo conto se avremo bisogno in quella finestra di mercato (a gennaio ndr) di intervenire e se ci sarà bisogno cercheremo di occuparla, ma io sono molto contento di questi calciatori, e so che mettere mano su una cosa che funziona può essere sbagliato. Attualmente io ho più timore per quelli che possono essere messi sul mercato in uscita, perchè per me la rosa è ben costruita per arrivare fino in fondo”. Un messaggio chiaro ai direttori e alla società, inutile comprare se per farlo bisogna vendere qualcuno, quindi prende quota la soluzione interna, con Ramires dallo Jangsu, ma il tecnico nerazzurro non vuole parlarne: “Ramires a gennaio? Ma a me non fa comodo parlare di Ramires, se tu vuoi scrivi quello che ti pare, ma io non voglio parlarne, è come il discorso dello scudetto. Se io fossi un giocatore che gioca nel ruolo di Ramires non sarei piacevolmente chiamato in causa, perchè stanno tutti facendo quello che gli ho chiesto”. Si torna sull’argomento campionato: “Non ho fatto una quota punti per la Champions, penso saranno importanti gli scontri diretti, che sono molti, di più dell’anno scorso, perchè io reputo Torino, Atalanta, Samp delle grandi squadre, poi ci sono le sei più forti, che diventeranno sette strada facendo, ci sarà una sorpresa.” Poi un monito alla squadra a non prendere sotto gamba impegni come quello di domani sera: “Il fatto che abbiamo la media spettatori più alta significa che i nostri tifosi sono interisti, non guardano l’avversario, vengono a vedere l’Inter e noi dobbiamo essere come loro, non dobbiamo avere puzza sotto il naso in conseguenza dell’avversario, è ora di spingere forte, ma senza arrivare all’incoscienza sapendo quello che si vuol fare e non snobbando niente e nessuno.” Si chiude con un grande elogio a Vecino: “Vecino ha recuperato, ha fatto un allenamento e mezzo differenziato, perchè quando parlavo di affaticati l’altra settimana uno era Vecino. Lui sa fare tutto, poi vedrete che ha anche il tiro da fuori, ha la castagna, sa saltare l’avversario, lui può andare in progressione anche da solo, non è il solito mediano, aveva da sciogliersi, è stato pagato quello che vale”.