Spalletti spiega le scelte tattiche alla fine di Torino-Inter 1-0
Spalletti chiarisce in conferenza stampa che ha fatto giocare Lautaro dal primo minuto ed è passato al 3-5-2 solo per l’assenza di Perisic e Keita e le condizioni non buone di Politano, escludendo a priori Candreva
Dunque una scelta obbligata secondo l’allenatore, che anche se concede magnanimamente alla inedita coppia d’attacco di aver giocato “benino”, rimarca poi come avere due punte vuol dire essere più scoperti nelle ripartenze. E’ chiaro quindi che Spalletti non farà giocare ne’ ora ne’ mai a due punte l’Inter, secondo l’originale teoria che il 3-5-2 sia un modulo più squilibrato del 4-2-3-1 o che una squadra come l’Inter non sia in grado di reggere due punte. Chiarito quindi che Candreva, che era a disposizione, è ormai fuori dai piani, qualche giornalista non supino potrebbe chiedere cos’hanno speso a fare quest’estate i dirigenti dell’Inter 22 milioni per prendere un attaccante come Lautaro destinato a fare la riserva. Qualcuno più complottista di noi potrebbe chiedersi perchè tra tutti i moduli con due punte proprio a specchio doveva mettersi contro Mazzarri, il maestro del 3-5-2, quasi che Spalletti volesse una sorta di prova del nove per poter fare poi dire ai tanti suoi estimatori in tv (come Serse Cosmi sulla Rai), che ora una volta per tutte sono serviti quelli che volevano Lautaro titolare. Più semplicemente e meno complottisticamente ci limitiamo a dire che l’unico momento di vivacità e pericolosità l’Inter ce lo ha avuto in quei dieci minuti in cui ha giocato con il 4-4-2/4-2-4, fino all’espulsione di Politano.
Capitolo Perisic, come rivelato da Marotta il giocatore ha chiesto di essere ceduto e sembra non aver nemmeno tanta voglia di giocare, Spalletti ovviamente si è allineato alla società ed è stato duro: “ci vuole un compratore, non vai via gratis e se non vuol giocare lo si aiuta a star fuori”. Certo, ci voleva l’intervento di Marotta per panchinare un giocatore che, nonostante lo scarso impegno da 13 mesi a questa parte, per Spalletti era insostituibile e meritevole di scoperti elogi pubblici.