Commenti all’intervista di Spalletti, conferenza pregara prima della trasferta di Bologna
Dimenticate le conferenze fiume degli anni scorsi, Unlucky Luciano se la cava in 17 minuti per questa conferenza pregara il giorno prima di Bologna-Inter (h 18, Sky), ma perchè unlucky? Luciano inizia a parlare di sfortuna e di episodi, segno di un allenatore in difficoltà.. Leggiamo e commentiamo liberamente le sue parole, conferenza breve ma non mancano le chicche filosofico-marzulliane
“L’essere in quarta fascia lo abbiamo pagato tutto, ma l’anno scorso saremmo stati felici di esserci, poi è un girone tosto, difficilissimo, il piccolo vantaggio è che non c’è nessuna squadra che nella bagarre c’è più difficoltà nel trovare la squadra che va via e quella che rimane dietro”.
Onestamente ci si aspettava un atteggiamento più propositivo, siamo l’Inter, non possiamo già lamentarci del girone di Champions.
“Il giorno anticipato è che ho visto a fine partita un paio di leggerezze che se lasciate lì a ciondoloni ma poi si sono messe a posto subito, è durato un quarto d’ora, ognuno ha il proprio ruolo, bisogna stare dentro i paletti”.
“Diversi nuovi arrivi, mondiale prolungato, avrebbero… si pensava avrebbero pesato su questo inizio di campionato… lavoro, pazienza, sistema di lavoro, dare le notizie giuste alla testa dei calciatori e presto potremo sfruttare tutto il nostro potenziale”.
E’ evidente che Spalletti è entrato nel paese di scusolandia in stile Mazzarri.
“Nainggolan? Non si può dipendere da un calciatore solo, io li voglio far girare per avere forze fresche anche se lui ha delle qualità che non si vanno a riscontrare in tanti calciatori, forza d’urto, vampate di aggressività”.
Al di là delle frasi di rito è chiaro che Spalletti punta tutto su di lui, per lui è il valore aggiunto.
“Bisogna essere bravi ad accogliere le emozioni, i timori, ad essere padroni di questa materia che è la convinzione, l’equilibrio, una cassetta degli attrezzi per i momenti per essere capaci di valutare, di gestire le cose, poi l’episodio che ti gira contro che mette più peso su questo modo di assorbire o subire questi momenti, ma io sono convinto che la squadra sia cresciuta nel finale della stagione scorsa”.
Spalletti è pronto per un’intervista con Marzullo.
“Noi non guardiamo le critiche, noi dobbiamo usare tutto il tempo per costruire per noi, lasciare scorrere. Se uno sente le critiche consuma energie. Si fa tra di noi”.
Mi sembra un discorso alquanto anacronistico, nel calcio moderno bisogna saper convivere con le critiche, recepirle per fare meglio.
“Incapacità a reagire alla prima difficoltà? Non mi preoccupa la capacità di reagire alle prime difficoltà, lo abbiamo visto quando contava veramente, l’ultima mezz’ora della partita di Roma, è stato un montare di convinzione e lì c’erano tutte le difficoltà che lei mi vuol mettere davanti con questa domanda qui”.
Spiace contraddire ma tutte le statistiche dicono che Lazio-Inter è stata un’eccezione, la squadra fatica a rimontare gli svantaggi, dati alla mano.
“Karamoh ci sono delle possibilità che lui vada a giocare in prestito per fare esperienza”.