Si assottiglia ulteriormente la presenza di giocatori italiani nella rosa dell’Inter. Nella lista dei 25 consegnata oggi a mezzanotte ne figurano solo quattro. Tra questi, solo uno risulta titolare, Santon. Ci sono poi Ranocchia, D’ambrosio e il terzo portiere Berni. Sono invece tre i giocatori cresciuti nel vivaio nerazzurro: Berni, Santon e Biabiany. Dall’anno prossimo dovranno essere almeno quattro, esclusi gli under 21, i quali possono essere tesserati in maniera indipendente e senza restrizioni. Si pensava che con la nuova norma, che prevede che nella lista dei 25 ci siano almeno 8 giocatori “formati in Italia”, i vivai italiani sarebbero stati maggiormente valorizzati. In realtà la norma è stata fortemente emendata e per “formati in Italia” si intende ora i giocatori, anche non italiani, tesserati nei club italiani anche solo per tre stagioni tra i 15 e i 21 anni. Ecco quindi gli 8 “formati in Italia” dell’Inter: Berni, Ranocchia, D’Ambrosio, Santon, Icardi, Ljajic, Jovetic e Biabiany. Ovviamente fa ridere sentir parlare di formati in Italia giocatori come Icardi, argentino cresciuto nel Barcellona, o di Jovetic e Ljajic, semplicemente arrivati a giocare in serie A molto giovani. Ma come succede sovente nel nostro paese, ogni volta che si cerca di fare una riforma, arriva la pioggia di emendamenti che annacqua e immobilizza tutto. E così accade che nell’anno che doveva sancire un riequilibrio tra italiani e stranieri, l’Inter si ritrova una squadra praticamente senza italiani. E’ vero che anche l’Inter del Triplete aveva pochi italiani, ma allora c’era la proprietà Moratti che dava una forte impronta, giocatori come Materazzi e Balotelli in un modo o nell’altro comunque molto coinvolti nel progetto e tanti oriundi o italoargentini. E’ pure vero che noi siamo fratelli del mondo, ma essere fratelli del mondo ha poco senso se si perde il legame con il proprio territorio. Da quando esiste il calcio ogni squadra di club ha sempre coltivato una forte identità con la città di appartenenza e sarebbe sbagliato confondere l’internazionalità e l’apertura al mondo con l’apolidismo. Non resta che sperare che dalla prossima stagione avremo più giocatori italiani presenti in rosa, ovviamente che siano da Inter, e più giocatori provenienti dalle giovanili.