“Sarà questa la settimana decisiva”. Così assicurano i media avvistando colpi di mercato che invece rimangono solo all’orizzonte. Tutto è fermo nel calciomercato italiano e se un Neymar che va al Barcellona è ormai fuori dalla nostra portata, che dire di Paulinho, in procinto di andare al Tottenham al prezzo di 17 milioni? Sì proprio lui, quel Paulinho inseguito dall’Inter per un anno e mezzo e che ora ci viene soffiato per una cifra inferiore allo stipendio lordo di Cambiasso e Milito, mentre abbiamo speso 9 milioni per Silvestre (più tre milioni di stipendio) e 4 per Schelotto. E pensare che lo stesso Paulinho aveva rivolto un appello all’Inter per fare l’offerta giusta non meno di due settimane fa, ne’ si pensi che l’essere fuori dalla Champions sia un problema, un calciatore va dove lo pagano meglio e non c’è Champions che tenga. Intanto l’Inter va alla svendita di carne fresca, dopo aver regalato Donati al Bayer Leverkusen per tre milioni, alla stessa cifra daremo Caldirola al Werder Brema. Valli a capire questi tedeschi, che hanno rilanciato il loro calcio puntando sui giovani, noi preferiamo stipulare un triennale ad un difensore argentino di 33 anni.
Dice che i soldi di Caldirola e Donati servono ad arrivare alla metà di Isla. Ora, non si capisce perchè noi svendiamo e poi acquistiamo a peso d’oro, chi lo ha detto che Isla vale così tanto, per non dire dei 10 milioni da dare al Parma per la metà di Belfodil. E sopratutto si potrebbe ricavare una uguale cifra dalla rescissione di Chivu e Stankovic. Ma lo abbiamo già detto mille volte, la cantera nerazzurra, di cui ci si fa vanto, è solo una macchina da plusvalenze e pedine di scambio, mentre si fanno contratti mastodontici alle cariatidi, salvo cercare di liberarsene un anno dopo ingaggiando estenuanti bracci di ferro con i potenti procuratori.
Condivido la tua linea Francesco.
sperando in un cambio di politica societaria (quindi di nomenklatura?)
Ti saluto
Simon
Ciao Simon
Speriamo davvero!