A un certo punto Thohir ha detto: qui si vende o non si compra. Era un momento particolarmente scoppiettante del calciomercato nerazzurro, l’Inter aveva appena vinto il derby di mercato per Kondogbia e portato a casa in rapida serie anche Miranda e Montoya. Più che per sfoltire la rosa, però, c’era bisogno di tornare nei parametri del mercato autofinanziato e così nell’ultimo mese ci si è concessi solo Jovetic, giusto per rifocillare l’esangue reparto offensivo. Non l’avessero mai detto comunque, e infatti, perchè lo hanno detto? Vendere è diventato difficilissimo, si è più che altro regalato in giro Kuzmanovic, Obi e Khrin, ma il problema nasce anche dall’interno, Andreolli ha rifiutato il Bologna ed è l’ultimo di una lunga serie, che ha visto Shaqiri spazientire lo Schalke 04, Nagatomo dire no alla Sampdoria e tentennare sul Galatasaray, destinazione questa sgradita anche a Jesus ed Hernanes, poi Vidic, Santon, D’ambrosio, tutti impacchettati e spacchettati. E’ lo stallo, lo stand-by, la palude e allora forse è giunto il momento di una soluzione generale: accorciare il mercato, che dovrebbe finire una settimana prima dell’inizio del campionato e non una settimana dopo. Se ci sono procuratori che tirano agli ultimi giorni di mercato, questi ultimi giorni li si metta a metà agosto invece di costringere le società a completare la rosa a campionato in corso.