Senza dignità

A Napoli com’era prevedibile un’Inter senza fuoco e senza nessun spirito di sacrificio incassa la sesta sconfitta nelle ultime otto partite. Come il Palermo una settimana fa, il Napoli va in vantaggio al primo affondo grazie a degli errori da principianti della difesa nerazzurra: Kuzmanovic e Guarin guardano a distanza Dzemaili che imposta, l’azzurro finge di allargare a destra per Maggio spostando sull’esterno Kuzmanovic e invece verticalizza per Pandev che manda facilmente a vuoto Kovacic con una giravolta, passaggio dentro per Cavani che prende alle spalle Chivu che si allarga inspiegabilmente a sinistra, uno contro uno con Handanovic e Cavani non fallisce. Chivu si era anche girato a guardare Cavani, rimanendo sulla sua posizione, mentre è vero che Ranocchia ha provato a stringere in ritardo, ma il buco lo ha creato Chivu.

 

Le due squadre si sono affrontate a specchio con il 3-5-2, i duelli sono stati tutti vinti dai giocatori del Napoli tranne uno. Zuniga ha ripetutamente saltato Jonathan, sull’altra fascia Maggio è andato via a Pereira, Kuzmanovic ha lasciato campo a Dzemaili, Kovacic non è riuscito a contenere Pandev che galleggiava tra le linee, mentre il macedone chiudeva gli spazi al nostro regista in fase di copertura. L’unico a fare interdizione era Benassi, che nonostante se la vedesse con il cliente peggiore, Hamsik, riusciva a rintuzzarlo per tutto il primo tempo. Peccato che all’intervallo Stramaccioni lo abbia lasciato negli spogliatoi, mandando in campo Cambiasso, dimostrando definitivamente di essere un allenatore succube delle gerarchie interne. Cambiasso andava sul centrosinistra e Kuzmanovic si trasferiva sul centrodestra concedendo ampia libertà ad Hamsik che ora si faceva pericoloso come mai prima.

Il primo tempo si era comunque chiuso sul 2-1, l’Inter aveva provato a reagire giocando sugli inserimenti di Kuzmanovic, che portava via un uomo liberando Guarin, mentre sull’altro lato Benassi si allargava lateralmente per scambiare con Alvarez o far venire incontro lo stesso Guarin.

Il rigore del pareggio è arrivato però da una folata di Kovacic che attraversava il campo in velocità e appoggiava per Alvarez, messo giù in area da Zuniga. Lo stesso Alvarez andava a segno dal dischetto.

 

Durava poco, ancora Pandev era protagonista nell’azione del rigore per il Napoli, si allarga a sinistra portando fuori Ranocchia, dribbling a rientrare sul fondo con la scarsa opposizione del difensore nerazzurro, Zuniga taglia dentro in area e va a cercare il contatto con Jonathan che ingenuamente non frena la corsa e gli frana addosso. Cavani realizza il suo centesimo gol con la maglia del Napoli. E’ un giocatore eccezionale che insegue gli avversari nella loro metà campo e poi riparte come un treno. Se lo fa lui perchè Alvarez non può farlo?

Già detto del cambio di Benassi, nella ripresa il Napoli se l’è giocata in contropiede, confidando sui tanti palloni persi a metà campo dall’Inter, da uno di questi è arrivato il gol del 3-1 che ha chiuso la partita, eccolo: Guarin raddoppiato da Behrami perde palla, Hamsik sulla palla vagante in anticipo su Cambiasso, triangola con Pandev e innesca Cavani, che incrocia in corsa con Pandev scaricandogli palla a sinistra lanciandosi poi verso il secondo palo mentre Hamsik s’inserisce centralmente, alle loro spalle Cambiasso e Kovacic sono rimasti a centrocampo, solo Kuzmanovic dei centrocampisti prova a rimontare, Pandev va al cross basso e Cavani in anticipo su Jesus ci arriva sottoporta e insacca, mentre Chivu è rimasto otto metri indietro reclamando un improbabile fuorigioco di Hamsik. Tripletta di Cavani, quel Cavani che l’Inter rinunciò a prendere dal Palermo, proprio lui. Solo a questo punto Stramaccioni fa qualcosa inserendo Pasa e Schelotto per un 4-3-3 con Pasa baricentro basso, Kovacic e Cambiasso interni, Alvarez, Guarin e Schelotto in attacco. Troppo tardi.

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