Rosina fa partire il contropiede dal centrodestra, taglia verso sinistra e cambia gioco per la corrente Rubin, Schelotto regolarmente in ritardo, Rubin o appoggia a Sestu o va al cross. Con questo semplice schema ripetuto con poche varianti il Siena ha costruito la sua vittoria, senza che Stramaccioni corresse ai ripari per tutto il primo tempo. Detto di Schelotto, ha fatto impressione vedere il cicciottello Rosina far partire l’azione e tagliare il centrocampo senza incontrare resistenza, vedere la zona di Zanetti puntata sul sicuro dai senesi, Ranocchia in balia degli avversari. La condizione fisica è disastrosa, persino Guarin e Jesus sono in calo, ma uno schema del genere non è stato contrastato nemmeno nelle intenzioni, senza nemmeno approcciare il contrasto, così come era già successo nel secondo gol del Torino o a Parma.
Alla condizione fisica disastrosa (e dire che si arrivava da una 7 giorni senza impegni infrasettimanali) s’è aggiunta una mollezza nell’approccio; calci d’angoli battuti a caso, nessuno che va a tamponare l’azione avversaria sul nascere, nessuno che si butta in area.