San Siro ricolmo, ma non basta

Clima estivo, San Siro ricolmo e inevitabile grande delusione al termine di un lunedì atipico di campionato. Si riempiono bene l’arancio, il verde e il blu, striscione a favore del barista ucciso da un rapinatore da parte dell’Inter Club Quarto Oggiaro e consueta maxi sbandierata dell’Inter Club Templari. Il borsino dei tifosi dice altro gradimento per Miranda, ripetutamente applaudito per i suoi disimpegni eleganti, crollano invece le quotazioni di Brozovic, anche Candreva si prende la sua dose di improperi, alto invece il credito accumulato negli ultimi mesi da Kondogbia, impensabile la stagione scorsa, invece un suo tiro finito al terzo anello viene sottolineato da nutriti applausi di incoraggiamento. Facce basite tra i tifosi quando Pioli decide di togliere Perisic (ma il tecnico spiegherà che aveva un problema fisico) e grande sportività all’ingresso dell’ex Alvarez, sottolineato da numerosi applausi, ignorato invece Dodò. Tutti i presenti in Curva Nord cantano nel primo tempo, rendendo possente l’onda d’urto, nella ripresa invece sostegno dallo zoccolo duro, mentre i tifosi doriani si sentono poco nel buio del terzo anello, pochi e senza le tradizionali bandiere, penalizzati dal lunedì. L’impressionante bordata di fischi non intimorisce Quagliarella, che la mette sotto la traversa e archivia le speranze di Champions per la beneamata, ora sesta e a rischio Europa League. Domenica si va a Crotone, poi il derby di mezzogiorno alla vigilia di Pasqua, e San Siro è già esaurito.

Nella foto: La delusione di Candreva e Icardi.