Salamelle, cipolle e cori a San Siro, che saluta Mondonico

Tifosi del verona a San Siro (Foto CALCIOINTER.NET)

L’Inter chiama e i tifosi rispondono. Poco più di sessantamila si presentano a San Siro per la gara contro il Verona, a cui assistono anche circa 250 tifosi dell’Hellas. Questa volta non mi presento al Meazza con largo anticipo come mio solito, ma me la prendo comoda e faccio il mio ingresso al settore rosso alle 14.50. In coda davanti a me una numerosa famiglia inglese si presenta ai cancelli rifocillandosi di salamelle con la cipolla, mentre al mio approdo nel settore posso già avere un colpo d’occhio dello stadio: Molti abbonati del primo anello, sopratutto dell’arancio, hanno lasciato il posto vuoto per concedersi una vacanza di Pasqua. Ad occhio il pubblico effettivo è di 55000 spettatori, vedendo anche poi le foto del terzo rosso alle mie spalle tornato a casa, dove non sono in molti, a conferma che ormai quasi nessuno compra più il biglietto al botteghino (il terzo rosso è stato aperto solo 48 ore prima della partita). Rimane chiuso solo il terzo verde.

Il saluto a Mondonico della curva nord (foto calciointer.net)

Il clima è caldo, le due tifoserie, un tempo gemellate, oggi sono divise da una profonda rivalità e i primi cori sono decisamente ostili. I tifosi veronesi si presentano dietro gli stendardi Hellas Army e Curva Sud, senza bandiere, ma con tanta voce e con le mani spesso alzate al cielo. Impressionante come riescano a farsi sentire in tutto lo stadio nonostante siano così pochi e il loro tifo è incessante per tutto il primo tempo nonostante non ci sia partita in campo. Sono decisamente la miglior tifoseria ospite presentatosi a San Siro quest’anno. Anche la curva nord si fa sentire, con sventolio incessante di bandieroni e ormai una imponente batteria di tamburi che copre tutte e due le balaustre centrali. Quasi una frattura tra le due tifoserie un tempo amiche, con la curva di casa che ha scelto un tifo all’italiana, con striscioni, tamburi e bandiere, mentre gli scaligeri si confermano i più inglesi d’Italia, con solo stendardi a livello coreografico, ma tanta voce.

Lo striscione per la Primavera vincente al Viareggio (foto CALCIOINTER.NET)

All’ingresso in campo viene osservato un minuto di silenzio per la scomparsa di Mondonico, con sia i boys, ma anche la banda bagaj in curva sud che lo salutano con due striscioni: “Il calcio che rappresentavi era il nostro “mondo”, ciao Emiliano” e “R.I.P. Mondo”. Ma la curva nord saluta anche il capo scout interista Casiraghi, scopritore di Balotelli e Coutinho tra gli altri, e scomparso purtroppo in settimana. Condoglianze anche da parte nostra.

Una fitta pioggia taglia il terreno di gioco nel corso della gara, le nuvole sono gonfie e grigiastre, qualche problema sembra esserci al monitor del Var, Pecchia è colto da diverse crisi isteriche verso i suoi giocatori, mentre in tribuna d’onore si vedono solo Steven con impermeabile blu elettrico in stile sovietico, Gardini imperturbabile con auricolare e Mariolino Corso sempre sorridente.

Secondo verde Inter-Verona (Foto Calciointer.net)

La partita è poco più di un allenamento, ci si distrae con tanti cori contro il Milan in vista del derby, mentre i veronesi ammettono che l’Inter è la squadra di Milano con un “Milano Milano vaffa…”, poi hanno la meglio sul piano ironico quando la curva nord gli canta “tornerete in serie B” e loro possono rispondere agevolmente con “vincerete il tricolor”. Chepau, ma era facile.

Il secondo verde ricorda anche la vittoria della primavera al Viareggio con una frase di Prisco: “A Milano esistono due squadre, l’Inter e la Primavera, congratulazioni ragazzi”. Intanto al secondo arancio l’Inter Club Mole nerazzurra rammenta che è ora di dire “basta a Chi l’Ha Visto e Don Matteo, vogliamo rivivere le notti del Bernabeu”. Come non essere d’accordo, ma si possono anche guardare programmi diversi.

Lascio all’88’, lo so non si dovrebbe, ma devo andare a casa a scrivere per voi.