La tifocronaca di Inter-Bologna
Portare una bambina allo stadio per la prima volta è sempre un momento emozionante. E’ quello che mi è successo per Inter-Bologna, in una giornata soleggiata a dir poco, dopo che lei ha contato le giornate che si avvicinavano all’evento. In passato vi avevamo raccontato le nostre giornate con i vecchi tifosi Alfonso e Amedeo, con le loro stupende nipoti, ma qui c’è qualcosa di diverso, la mia piccola Cindy non è come i miei vecchi amici; come me, infatti, vuole arrivare allo stadio due ore prima e non attardarsi ingozzandosi in broccoli e cime di rapa come fanno quei due vecchi amici, ma vuole gustare la salamella e vedere il vecchio Meazza in tutta la sua pienezza. Dopo una breve coda ci piazziamo nel secondo rosso laterale, a ridosso della curva nord, ma già lei vorrebbe essere nella torcida, come la chiamano i brasiliani, troppa è l’emozione di quei ragazzi a torso nudo che non smettono di cantare un attimo.
Lì nel secondo verde tutto è cambiato, non più gli striscioni Milano Nerazzurra-Brianza alcolica ultras 1975- Boys SAN- Viking- Irriducibili, come li avevamo visti dal 1988, ma un unico grande striscione CURVA NORD MILANO 1969, anche se ai lati capeggiano i simboli dei gruppi sopracitati, e infatti la loro presenza appare ancora, ogni settore infatti espone le bandiere di appartenenza e si vede che ogni gruppo esiste ancora compattato. Il cambio però non sembra aver avuto solo un significato estetico, la dirigenza è cambiata, anche se non si capisce perchè sulla seconda balaustra altri gruppi possono esporre i loro striscioni, come North Crew, Old Fans, scompiglio meneghino, imbastisci 1993, pitbull e altri, come la sezione di Roma dei Boys. Ma saranno affari loro.
Quello che si può dire che il tifo è incessante dal primo al 95′, il paradosso che la curva non è piena, ci sono dei vuoti nei lati verso ovest, ma poco cambia, il tambureggiamento è costante, i cori rispetto al periodo precovid sono al 90% cambiati, sono più canzoni che cori, i quali tendono a coinvolgere con il battimani anche il resto dello stadio anche se a volte danno un effetto di cantilena, ma permettono una durata più lunga e costante. Infatti proprio per questo come detto non c’è un momento di silenzio. La tifoseria bolognese si presenta invece in 3000, ma solo in circa 700 fanno il tifo con quattro bandieroni, diversi i cori ostili tra le due realtà.
Davanti a noi ci sono quattro svizzeri di origini tedesco-italo-siciliane, al gol nell’esultanza scomposta rovesciano la birra sui sottostanti, suscitando il rimprovero, “e poi dicono degli italiani”. Tanti i bambini in una giornata in cui finalmente si gioca alle 15, che bello tornare a san Siro.