In alcuni ambienti calcistici la dicono brutalmente. Thohir è un “puppet”. Un pupazzo. Noi abbiamo rispetto del presidente e prendiamo con le pinze certe voci, ma perchè dicono un pupazzo e nelle mani di chi? Andiamo con ordine e riavvolgiamo il nastro. Massimo Moratti cercava un socio, un socio di minoranza che lo aiutasse ad internazionalizzare la sua creatura e ad esportare il brand nel mercato asiatico. Unico modo per competere con le big della Premier e della Liga. Si fecero avanti i cinesi, ma non se ne fece nulla. Poi arrivò Thohir e Moratti ha sempre rivendicato la regia dell’operazione, l’aver scelto proprio lui. E che Thohir sia stato scelto e non abbia scelto lo conferma lui stesso in un’intervista di ieri ad un emittente indonesiana: “Mi contattarono dagli Stati Uniti chiedendomi se fossi interessato a investire in un club europeo di fama mondiale: era l’Inter.” Poi però con un blitz di fine luglio l’indonesiano compra la maggioranza delle azioni dell’Inter e a sorpresa diventa il proprietario e non il socio di minoranza. I contorni del perchè di questo ribaltone sono da chiarire, Moratti stava per far saltare il banco, ma il figlio Angelo Mario ricuce i rapporti. Ora ET si presenta come un’ambasciatore, un ponte per l’ingresso di capitali indonesiani in Italia, ma vorrebbe che un Moratti rimanesse presidente della società milanese, il vecchio Massimo, o come rivelato sempre ieri, “All’inizio di questa avventura pensai che il presidente dovesse essere Angelomario Moratti ma Massimo Moratti mi disse di no, che ero io l’azionista di maggioranza e che era giusto fossi io il presidente”. Ancora una volta non decide lui. Si ritrova presidente contro la sua volontà e da subito appare chiaro che è poco interessato alle vicende calcistiche e molto più al riscontro d’immagine che il suo nuovo ruolo gli può dare. Intanto l’Inter fatica e soffre, Thohir conferma la fiducia a Mazzarri, mentre Moratti scalpita per un esonero. E puntualmente si verifica. Lo zampino di Moratti nella scelta di Mancini emerge ancora una volta. Siamo ai giorni nostri ed esplode la notizia di un Moratti pronto a tornare, smentite di rito, ma molti dettagli emergono, troppi. E Thohir? Un presidente di transizione?