Proposte per una riforma del calcio

I sette gol rifilati al Maribor dal Liverpool pongono un interrogativo sulla competitività della Champions League, sul suo profilo e sui divari tra le concorrenti, evidenziati in questi anni dalle tante goleade. Il primo punto è sicuramente quello del numero dei partecipanti alla fase finale, ben 32, un numero molto alto per quello che dovrebbe essere il torneo dell’elite del calcio europeo, o appunto dei campioni, come dal nome. Nel basket hanno creato un supercampionato europeo di 16 squadre legato anche al blasone e alla tradizione. Viene da chiedersi se non sia arrivato il momento di fare qualcosa di simile anche nel calcio, cioè una superlega da 16 squadre, ma provenienti solo dai principali campionati, che potrebbero per esempio assegnarsi nel numero di quattro inglesi, quattro spagnole, tre italiane, tre tedesche, una francese una olandese. Si potrebbe poi pensare anche ad un taglio al campionato nazionale, creando una super serie A di dodici squadre e una A2 a 40 con due gironi, permettendo l’accesso ai play off scudetto anche alle prime due classificate dei due gironi. La coppa Italia potrebbe modellarsi sul modello della FA Cup inglese. In questo modo una squadra che partecipa alla serie A e all’eurolega giocherebbe 51 partite all’anno più i play off e la coppa Italia, per un numero di partite di fatto solo di poco superiore a quelle attuali (circa 65 se andasse in fondo a tutte le competizioni) con l’attuale ordinamento, ma si potrebbe operare anche una diminuzione delle partite delle nazionali, sono assurde tre soste tra settembre e novembre come è adesso, concentrando le partite delle nazionali in determinati periodi dell’anno. Ecco quindi è questa la nostra proposta, che chissà, potrebbe concretizzarsi già nei prossimi anni.