Riprende la Premier League, ma continuano i commenti circa la decisione della Premier di ridurre la finestra estiva del calciomercato, tanto che si comincia a parlare anche della riduzione di quella di Gennaio. Di rilievo gli effetti prodotti sulle altre leghe europee, Italia compresa, al punto che tutte sembrano orientate a seguire la decisione inglese. A proposito di inglesi, divertente la ricerca di vari tabloid a elencare i giocatori che fino all’ultimo volevano cambiare squadra ma poi tutto è fallito. L’elenco è lungo, li chiamano gli scontenti e anche noi costruiamo il nostro Top Five degli Arrabbiati (chiamarli scontenti è veramente riduttivo). Scegliamo perciò Philippe Coutinho che ha persino pianto per il mancato trasferimento al Barcellona e appare del tutto distaccato al punto che Klopp non lo ha convocato per la prossima gara. Segue Alexis Sanchez, addirittura furente per il mancato trasferimento al City, ma siccome il calciomercato di fatto non si ferma, il Daily Mail oggi informa che la trattativa City-Arsenal è già ripresa. Ricordiamo anche l’algerino Mahrez, che da ben due anni vuole andarsene dal Leicester, ma tutto è sfumato all’ultimo minuto per il suo passaggio al Chelsea. Vogliamo inserire anche Jaime Vardy, un altro Leicester che voleva andarsene, già l’anno scorso all’Arsenal e quest’anno sembrava tutto fatto col Chelsea. Chiudiamo tenendo volutamente per ultimo il più arrabbiato di tutti e cioè Diego Costa. I tabloid parlavano di telenovela, ma ora siamo al teledramma. Escluso da Conte con un Sms ha dato luogo ad una serie di citazioni in tribunale, ha fatto causa al Chelsea per mobbing ma Abramovic ha risposto con una causa per inadempienza e richiesta di 55 milioni di euro. Il fondo è arrivato con la Società che impedisce a Costa di parcheggiare la sua auto al centro di allenamento dei Blues. Impossibile non metter l’attaccante al primo posto nella nostra Top Five degli Arrabbiati.
Ma l’argomento che in questi giorni risulta più clamoroso è quello uscito nientemeno che dal Financial Times, secondo il quale la Lega spagnola sta valutando di far giocare le più importanti partite in Cina e negli Stati Uniti. Un esempio? Real Madrid-Barcellona a Pechino e/o a New York. Il grande giornale finanziario ci informa che questa idea era già stata considerata dalla Premier League, ma fu abbandonata a seguito del deciso rifiuto non solo dei tifosi, ma anche dei politici. Evidente che simile possibilità darebbe luogo a incassi straordinari per la Lega spagnola e ovviamente alle Società basta pensare ad almeno 100.000 spettatori per la gara e guadagni smisurati da introiti televisivi. Inoltre altre Leghe europee, Italia compresa, penseranno a considerare questa ipotesi. Sarebbe l’inizio di un cambiamento epocale dei campionati di calcio in Europa, con effetti economici, ma anche sociali impensabili. Pensiamo ad esempio a un Inter- Milan, a Juventus-Napoli e altre gare, ma forse è meglio non pensarci. E’ il caso di dire, per ora, staremo a vedere.