Comincia il campionato inglese, ma prima di tutto celebriamo un anniversario: la Premier League compie 25 anni, il 15 Agosto 2017. Molto è cambiato dal suo esordio, ma vogliamo ricordare, tra i tanti protagonisti, Sir Alex Ferguson, che col Manchester United ha conquistato 12 titoli e due Champions League. Un simbolo, oltre che un grande manager, passato alla storia del calcio, non solo inglese. E dopo 25 anni la Premier League applicherà a partire da questo campionato una nuova regola che punirà tutte le simulazioni dei giocatori, soprattutto i cosiddetti tuffatori. Secondo le nuove regole, approvate dall’organo governativo nella riunione annuale di maggio, un panel verificherà i filmati ogni lunedì, cercando casi di simulazione e ogni giocatore trovato unanimemente colpevole avrà una sospensione. Una novità veramente importante con la speranza che questa regola venga applicata in tutti i campionati, compresa la Serie A.
Parte la Premier League e la BBC ha intervistato 40 tra giornalisti, commentatori e presentatori Tv, chiedendo loro chi sarà il vincitore del campionato e il netto favorito è risultato il Manchester City, mentre lo United è secondo, ma con metà dei voti di preferenza. Il Chelsea è solo terzo a grande distanza seguito dal Tottenham. Vale la pena segnalare un fatto unico e clamoroso specie in tempi di un mercato definito impazzito: il Tottenham è l’unica squadra sinora (non solo in Inghilterra) che non ha acquistato nessun giocatore. Altrettanto clamorosa l’affermazione di Guardiola, sempre a proposito di calciomercato: “quello che sta succedendo è insostenibile e bisogna metterci un punto”. Da quale pulpito!
Ricordando che anche l’anno scorso la superfavorita era il Manchester City, poi arrivata solo terza, che il campionato cominci e passiamo ai fatti parlando della prima giornata. Il calendario non prevede scontri tra le grandi, ma la Premier si conferma da subito il campionato più imprevedibile e infatti l’Arsenal fatica a vincere (4-3) negli ultimi minuti col Leicester, il Liverpool fatica a pareggiare (3-3) col Watford, mentre continua la favola Rooney col suo gol che fa vincere l’Everton già all’esordio. Ora parliamo invece di due incubi iniziando da Frank De Boer. Solo un paio di giorni fa il nuovo allenatore del Crystal Palace ha detto “Se avessi fatto quattro punti in più sarei ancora l’allenatore dell’Inter”. Ieri il suo Crystal Palace è stato sconfitto 0-3 in casa dallo sconosciuto e neopromosso Huddersfield. Qualcosa più di un incubo è invece la sconfitta allo Stamford Bridge del Chelsea (2-3 ma perdeva 0-3) contro il modesto Burnley e con due espulsi, segno evidente di una tensione interna, anche causata da Antonio Conte, che è in netto contrasto con la Società per gli acquisti richiesti e non arrivati. E la prossima prevede Tottenham – che ha battuto 2-0 il Newcastle – contro Chelsea, un grande derby londinese.
Concludiamo con l’unica gara che vede incontrarsi due squadre di livello medioalto, cioè Manchester United e West Ham. E proprio questa mattina il Daily Mirror parla dell’intenzione United di accontentare la richiesta di Mourinho, accettando di offrire 55 milioni di euro all’Inter per l’acquisto di Perisic. Aspettiamo notizie. Inizio con due squadre nuove, in particolare il West Ham che schiera i nuovi Zabaleta, Joe Hurt, Arnautovic e Chicharito Hernandez. I Red Devils dominano mostrando un grande Matic e due grandi in attacco come Rashford e Lukaku, col più giovane che praticamente confeziona l’azione che porta il compagno al meritato vantaggio. Dopo pochi minuti della ripresa Lukaku raddoppia e poi i Red Devils controllano la gara, organizzando ottime ripartenze con Rashford in grande evidenza (diventerà indubbiamente un big) e con Zabaleta che fatica a contenerlo come negli ultimi 10 minuti quando dovrà contrastare Martial, un altro giovane grande attaccante autore del gol fantastico del 3-0 (e pensare che è una riserva, Mourinho avrà solo l’imbarazzo della scelta!). C’è tempo per il 4-0 segnato da Pogba e lo United inizia il suo campionato in evidente spolvero e con Mourinho che esce dal campo con un’espressione trionfante.