Come verrà chiamata tra poco tempo? Emiri League oppure Premiemiri League? Sì, perché il principe Shaikh Khalifa, fratello del proprietario del Manchester City, è pronto ad acquistare il Liverpool. Secondo il Daily Star sarebbe già stata fatta un’offerta di 700 milioni di sterline. Da notare che il principe è cugino dell’emiro del Qatar e proprietario del Paris Saint Germain, il che vorrebbe dire una
massiccia presenza degli emirati nel mondo del calcio europeo insieme ad americani e cinesi. Sempre stando al giornale l’operazione sarebbe per concludersi già nei prossimi mesi con le autorità inglesi, le quali, da bravi commercianti, non vedrebbero come un problema che il fratello sia già il responsabile diretto del Manchester City. L’importante è che arrivino tanti bei soldoni, anzi petrodollari nelle casse dei Reds.
Eccoci alla Premier con le capoliste che giocano in giorni differenti. Comincia Leicester-Swansea, ossia Ranieri contro Guidolin, che subito i tabloid hanno definito The Italian Job. Piacevole il cartello esposto dai tifosi che dice No Vardy No Problems. Vardy, infatti, è squalificato ma tutti sono vicini alla squadra. Cartello che ben anticipa la situazione perché in meno di mezzora i Blu sono avanti di due gol e nella ripresa dominano e l’argentino Leonardo Ulloa, il sostituto di Vardy, segna addirittura una doppietta. E’ un 4-0 trionfale con apoteosi finale e con i tifosi che cantano Ranieri, oh, oh, sulle note di Volare di Modugno. Nel frattempo l’algerino Riyad Mahrez è stato eletto giocatore dell’anno in Premier League dalla Professional Footballers Association. E’ il primo calciatore del Leicester a ricevere l’ambito riconoscimento ed è anche è il primo africano a vincere il trofeo, neanche Drogba e Yaya Touré ci erano mai riusciti (per il migliore giovane dell’anno è stato premiato Deli Alli del Tottenham). E’ quindi un grande momento per le Foxes, quasi preparatorio di una grande festa per la conquista del titolo in Premier. Scelgo tra i i tanti commenti quello di Gary Lineker, riferito a N’Golo Kantè, forse il miglior giocatore della squadra. “Se il pianeta terra fosse sotto la minaccia di un asteroide sono pressoché sicuro che Kantè lo intercetterebbe!”. Bellissimo e pertinente. Ma il Tottenham non intende demordere.
Nel Monday Night contro il West Bromwich gioca bene con manovre sempre veloci e armoniche, segna seppur in modo rocambolesco, dopo mezzora, e mantiene costantemente il controllo della partita con grande possesso palla e costante pressione. Oltre al solito Deli Alli notiamo il terzino Rose in costante miglioramento. Un altro che Hodgson, stasera in tribuna, considererà per le convocazioni della nazionale impegnata nel prossimo campionato europeo. Nella ripresa però commettono il grave errore di giocare un po’ troppo di fioretto consentendo al West Bromvich di rendersi pericoloso al punto che pareggia a venti minuti dalla fine. Gli Spurs vistosamente accusano il colpo, si disuniscono e per l’ennesima volta evidenziano la mancanza di un attaccante che affianchi Hurry Kane, specialmente quando il pur bravo goleador non è al meglio come stasera. Peccato perché certe volte il Tottenham è parso la migliore squadra quest’anno. Ora il Leicester ha 7 punti di vantaggio a tre giornate dalla fine. Può persino perderne due, basta vincerne una e già domenica potrebbe raggiungere il più grande obiettivo della sua storia, vincere il campionato di Premier League.