Ha cercato di resistere ma anche questa volta non ce l’ha fatta. Parliamo di Josè Mourinho che oggi incontra il suo collega-nemico Arsene Wenger in occasione di Manchester United-Arsenal. Per tutta la settimana l’allenatore portoghese è stato zitto ma alla vigilia della partita ha dichiarato:
“Merito più rispetto, non sono io che non vinco da 18 anni” che fa il paio con quella dell’anno scorso: “Può anche non ottenere risultati e mantiene ugualmente il suo posto, è un re, è un privilegiato”. Per contro l’allenatore francese tende a smorzare i toni affermando, “Sabato stringerò la mano a Mourinho”. Ed eccoci alla partita che vede entrambe le squadre giocare per vincere a vantaggio del gioco. Nei Red Devils gioca Darmian e in attacco i due giovani gioielli, Martial e Rushford lanciati l’anno scorso da Van Gaal. Nei Gunners in risalto Cech, autore di grandi parate e Sanchez, in continuo miglioramento (sarebbe bello vederlo affiancare Icardi in area di rigore all’Inter, chissà). Nel complesso United più pericoloso dell’Arsenal e con un rigore non concesso. Aumenta la pressione dei Red Devils nella ripresa, Mourinho fa entrare in campo Rooney reduce da una settimana di turbolenza perché trovato ubriaco dopo la gara con la Nazionale, ma accolto con applausi dai suoi tifosi e Manchester United in vantaggio con un bel gol di Juan Mata, con i tifosi che stendono cartelli con scritto The Special Juan. I Gunners appaiono in netta difficoltà ma all’89’ riescono imprevedibilmente a segnare con Giroud. Un pareggio prezioso per l’Arsenal, una cocente delusione per lo United che meritava la vittoria con Mourinho che a fine gara definisce i Red Devils “la squadra più sfortunata della Premier League” e i due allenatori che si stringono la mano senza guardarsi.