Podolski: “I colloqui con Mancini mi hanno spinto a venire qui”

podolski esordioC’è Mancini ad accompagnare Podolski alla sua presentazione ufficiale e a fare gli onori di casa. Il mancio si permette anche questa battuta: “Io non sono Ausilio e Fassone”. E meno male aggiungiamo noi. E che sia stato proprio l’allenatore decisivo nel trasferimento dell’attaccante ormai ex Arsenal lo conferma proprio il giocatore, seppur ringraziando anche Ausilio, ma dicendo chiaramente che sono stati i colloqui con Mancini a spingerlo qui. Podolski poi ricorda di essersi consigliato anche con il ct della nazionale tedesca, ma non promette di rimanere a Milano anche dopo giugno. Decisivo sarà centrare l’obiettivo Champions. Deludente invece la sua risposta sulla moviola in campo, si limita ad un freddo “non mi interessa”. Ecco le sue parole in conferenza stampa:

“Un’accoglienza mondiale è stato qualcosa di unico che non avevo mai vissuto prima, sono anche orgoglioso di aver potuto giocare contro la Juve, una delle squadre più forti che vi siano”.

“l’Inter è percepito come uno dei 10 top club del mondo, il triplete non risale a molto tempo fa, se pensiamo poi alle leggende che hanno giocato qui è un club molto importante, anche la serie A è ancora uno dei campionati top in Europa”.

“Dopo l’impatto mediatico del mio arrivo ora mi posso concentrare solo sul calcio, bisognerà recuperare dei punti, vincere delle partite per arrivare in Champions.”

“Lo scontro Osvaldo-Icardi? Ma penso che sono cose che succedono sul campo da calcio, i media hanno gonfiato tutta la storia (a dire il vero è una cosa che hanno visto tutti, visto dove è avvenuta ndr), è l’allenatore che deve decidere, non è il mio compito. Il mio compito è stare sul campo e giocare. Con la Juve abbiamo fatto una buona partita, il resto non conta”.

“Non ho parlato con Rumenigge, ho deciso solo parlando con la famiglia, ho chiesto consiglio solo per qualche ristorante a Milano o qualche bel posto dove andare”.

“Sicuramente il rapporto con Mancini ha svolto un suo ruolo. Ho parlato con l’allenatore e con Ausilio, i colloqui con Mancini hanno spinto alla mia decisione di venire qui, sono stati colloqui proficui e divertenti, ringrazio Ausilio e Mancini per essersi impegnati a farmi venire qui, sono molto contento che l’abbiano fatto”.

“Ho passato un great time all’Arsenal, ma non giocavo molto, l’Inter mi ha offerto una chance, ho avuto dei colloqui positivi con Mancini e Ausilio. Ho un’ottima sensazione, aspetto con grande trepidazione la prossima partita in casa”.

“Non saprei se rimarrò dopo giugno all’Inter, il mio obbiettivo è aiutare l’Inter nei prossimi cinque-sei mesi, poi vedremo cosa succederà. Ora dobbiamo concentrarci solo sul calcio giocato”.

“Mi sento meglio come 10 o punta, ma vedremo cosa vorrà da me Mancini, un allenatore di grande esperienza, rinomato in tutto il mondo. Ovunque verrò messo farò il meglio per il club, quello che conta è il punto preso a Torino. Se non arrivasse la Champions saremmo tutti delusi, se giochiamo insieme, se siamo uniti, combattiamo, abbiamo la possibilità di raggiungere il terzo posto”.

“Io fuori dalla lista di Europa League? La decisione penso sia stata già presa, è una decisione che bisogna accettare perchè le regole sono queste”.

“Moviola in campo? Non mi interessa assolutamente”.

 

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