Pioli sembra davvero ad un passo dalla panchina dell’Inter. Sono ancora da limare le clausole in caso di esonero e per il suo annuncio ufficiale bisognerà aspettare ancora un po’: il tecnico, infatti, deve risolvere il suo contratto con la Lazio, ma la società biancoceleste ha già spianato la strada con un comunicato accomodante. (leggi i dettagli sotto)
Alla fine allora l’ha spuntata la dirigenza italiana, in quella che è stata definita una lotta di potere in nome del nome nuovo. Ad andare Ko è stato quel Kia che sembrava fare il bello e il cattivo tempo e che ha sponsorizzato prima Hiddink e poi Marcelino, anche se non si può sapere se la virata su Pioli, sponsorizzato da Ausilio e soci, sia dovuta ad un mancato accordo con i sopracitati allenatori. Serviva un allenatore disposto di fatto a fare da traghettatore, con l’ombra di Simeone che incombe per il 2017, e forse il nome adatto era proprio Pioli. Intanto il grande sconfitto è Thohir, sponsor di De Boer e destinato a questo punto ad uscire di scena senza onore. Il suo fido Bolingbroke sembra avere le ore contate, con la Suning pronta a far sbarcare finalmente un suo uomo (forte?) a Milano. Significativa l’assenza a San Siro oggi di Moratti, non più disposto a fare da garante e da bandierina per una società che ora ha molto da farsi perdonare, contestata persino da quella curva che li aveva accolti (prima Thohir, poi i cinesi) come dei salvatori, come se Moratti avesse prodotto solo macerie in vent’anni di gioie e dolori. Intanto, la società ha diramato un comunicato dove ha definito la prassi il casting di questi giorni per scegliere il sostituto di De Boer, lasciando trapelare un certo fastidio per le critiche piovute da stampa, tifosi e critica.