L’obiezione è nota. Si dice che all’Inter i giovani non possono giocare perchè la piazza è troppo esigente e non avrebbe la pazienza di aspettarli. Ma è vero? No, è una scusa. Innanzitutto è un vecchio luogo comune che i tifosi dell’Inter non abbiano pazienza, negli anni hanno sopportato di tutto, rimanendo sempre al fianco della squadra ed anche in un’annata come questa le contestazioni sono state limitate e civili. Poi è normale che se un calciatore è scarso o indisponente arrivino i fischi. Nei confronti dei giovani però c’è sempre stato un incitamento convinto, in particolar modo verso quei calciatori che provengono dalla primavera ed esordiscono in prima squadra, sono sempre stati accolti con simpatia. Se la società avesse il coraggio di lanciare un progetto giovani, facendo un discorso chiaro ai tifosi chiedendo loro di aspettare 2-3 anni per tornare a vincere, sono sicuro che la maggioranza capirebbe e appoggerebbe, consapevole che l’alternativa, in tempi di scarsa liquidità, è il disastro agonizzante visto nelle ultime due stagioni. Allora da dove arriva questa conclamata allergia per i giovani? Dalla società stessa, convinta che l’Inter dei senatori più qualche gregario preso da squadre di media-bassa classifica, sia ancora competitiva e che gli scarsi risultati siano dovuti agli infortuni, agli arbitraggi e alla sorte ingrata. Per i giovani della cantera è stato pensato un utilizzo come contropartite tecniche per arrivare ad altri giocatori o come fonte di guadagno immediata.
A questa linea perseguita con cocciutaggine contro ogni evidenza, si è subito allineato il nuovo allenatore Mazzarri, che alla sua presentazione ufficiale ha avuto modo di affermare: “Giocare con tanti giovani, quando si parla di top club come l’Inter, arrivare in alto non è facile. Serve la giusta miscela. A me piacciono i giovani. Ma ci fai cinquanta punti in campionato. Ma per competere con le grandi è un po’ diverso.” Peccato che l’Inter attuale abbia appena concluso il campionato con 54 punti. Qualcuno lo informi, visto che si è detto convinto che serva solo qualche ritocco. Chissà se stasera guarderà la finale dell’Under 21, dove la difesa è tutta interista e in quattro partite ha subito un solo gol su rigore. C’è il portiere Bardi, che aspetta una telefonata: “No, non mi ha chiamato nessuno dell’Inter per farmi i complimenti. Magari mi vogliono lasciare tranquillo.” Magari. L’Inter però si è fatta viva con Bianchetti, per cedere la metà del cartellino al Verona. E poi ci sono Caldirola e Donati, un terzino che sa difendere, all’Inter non ce ne sono, ma lui pare destinato alla Bundesliga. Arrigo Sacchi non ha dubbi, “questi ragazzi hanno talento”, qualcuno lo disse anche di una squadra, “Sarà sempre una squadra di grande talento e si chiamerà Internazionale”. E’ ancora così?