Il punto sulla situazione Inter

I media ipersensazionalistici parlano di allarme, emergenza infortuni all’Inter, si scatena allora la preoccupazione, l’ansia e la depressione tra i tifosi. Oh santa madunina. In realtà i nostri non potevano infortunarsi nel momento migliore. La sosta delle nazionali. La famosa sosta delle nazionali. Tanti hanno evitato la convocazione infatti, Lautaro è già rientrato, Thuram è rimasto a casa, intanto Zalewski, Darmian Darmianitico e Dimarcos pure puntano a rientrare contro l’Udinese il 30 marzo e si allenano ad Appiano. Altro che allarme, per una volta sia benedetta la sosta delle nazionali, in aggiunta l’Italia gioca a Milano stasera e i nostri convocati azzurri hanno potuto rimanere in sede in questi giurni. Quindi dov’è il dramma? Per Aprile saranno tutti operativi e arruolabili. Bene così. Pronti a giocare “più partite possibili”, come ha detto il mister Zigo-Zago Inzaghi. Questo è il nostro obbiettivo, poi que sarà sarà, come diceva la celebre canzone.
Capitolo Meazza, ogni giorno che passa assistiamo ad un annuncio sulla possibile soluzione. Se il comune però avesse voluto realmente una ristrutturazione dello stadio meneghino venendo incontro ai due club lo avrebbe potuto fare durante il periodo del Covid, quando lo stadio era chiuso al pubblico, come esattamente ha fatto il Real Madrid rifacendo uno splendido Bernabeu. La verità è che dietro i ricatti affettivi (tutti amiamo San siro, chi lo può negare, e allora?), la retorica del caro-biglietti che però anche questa esiste da 30 anni (ben svegliati!), i deliri eco, il vero motivo del contendere è prosaicamente la proprietà dello stadio. Sì, proprio e solo quella, amici. Da una parte la giunta comunale vuole anacronisticamente tenerla per sè, dall’altra Inter e Milan legittimamente come tutti i club del mondo vogliono un loro stadio di proprietà. Tutto qui. Il resto è propaganda e demagogia o appunto fare leva sui sentimenti dei tifosi da parte di chi del calcio e dei tifosi non gliene frega nulla, anzi intimamente – e neanche tanto intimamente – li considera una massa di bifolchi ignoranti.
Capitolo inchiesta curve, da 30 anni tutta la città sapeva che c’era un fattore di economia sommersa, di presenza della criminalità organizzata in questi ambiti, chissà perchè solo adesso la magistratura si sveglia in un’inchiesta che perlomeno mediaticamente sembra accusare più i club che i delinquenti, certo, ora c’è stato un omicidio, si capisce, ma la tempistica è sempre importante. Non sarà che la burocrazia vuole delegittimare le società proprio ora che vogliono farsi uno stadio di proprietà? Domandare è lecito.
Chiudiamo con una lieta notizia. Il merchandising dell’Inter sta migliorando, finalmente si sta inoltrando nel campo dell’every day, e non solo da stadio. Meno tamarrate Nike e più eleganza da Inter, non solo le solite noiose felpe, ma anche polo da passeggio, maglie vintage, calze, giubbotti, maglioni, ma c’è ancora tanto altro da fare. Il Giubbotto in pelle è stupendo, ma 600 euro, un tantino esagerato eh.. Aspettiamo i saldi.. Avanti così comunque. Su questo ci ritorneremo con un’analisi più approfondita.
Intanto godiamoci la sosta perchè poi non ci sarà tregua. The snakes are coming.