Palloni sgonfiati e palloni gonfiati

Un venerdì sera da vero interista

Fedeltà ai colori nerazzurri sempre, fideismo religioso mai, interismo sì, folklore no

Serata a Cagliari, dò il mio obolo a Sky e all’Inter di due euro al giorno, più Dazn, biglietti stadio e merchandising, beati gli interisti di professione come Giansanbuca Tavernello Rosso che su Sbronz calcio 2036 possono permettersi di deridere gli interisti, tra una lezione ad Harvard ed un incontro con i grandi della terra e l’altro, mentre il palloncino si gonfia.

Tolgo subito l’audio telecronaca e metto l’audio ambiente, senza telecronista, l’Inter scende in campo con la stupenda terza maglia, raffigurante il Duomo di Milano, quasi quasi compro anche questa e dò altri 80 euro alla causa, poi magari qualche avente diritto al reddito di cittadinanza con la peperonata sullo stomaco viene a dirmi che sono pagato da Tutto Sport perchè critico Spalletti o Wanda Nara. La partita inizia e l’Inter fa pena, i giocatori del Cagliari pressano, lottano, toccano la palla pienamente, e su una cosa Spalletti ha ragione quando nel linguaggio tutto suo diceva che i calciatori dell’Inter masticano il pallone.

Sugli spalti i tifosi del Cagliari non si mettono d’accordo, la curva Nord insulta il presidente Giulini, mentre la curva Sud sfodera uno striscione di sostegno all’ex dirigente interista. Sinceramente non so le cause di questa contestazione, ma ai miei occhi appare surreale, la rosa del Cagliari è di tutto rispetto, c’è tanta qualità, non solo garra, perchè che che ne dica il buon Adani, non basta la garra, ci vuole tecnica e cervello, il calcio spagnolo, che vince in Europa da dieci anni, insegna.

Per farla breve, tanto la partita l’avete vista, l’Inter perde anche questa, ma almeno registriamo una crescita politica, l’arbitraggio è tutto a favore nostro, un rigore negato al Cagliari, tre gialli severi ai rossoblù, sei minuti di recupero, la presenza di Marotta fa bene e Abisso è in castigo, ai tempi di Moggi lo promuovevano. La compensazione postFirenze è stata ottenuta, senza carnevalate da processo del lunedì tipo “campionato falsatooo”, “gombloddo”, “e la società che fa, perchè non si fa sentire”, si è fatta sentire, ma amico mio non dovevi sentirla tu in Tv coi pop corn, ma chi di dovere. E non ascoltate gli Hezbollah della rivoluzione interisticoiraniana, la società c’è, almeno su queste cose.

Intanto Spalletti va ai microfoni, ma in panchina ci potrebbe andare il pilota automatico come nell’aereo più pazzo del mondo, tanto Valero al 70′, Candreva all’85’ e Ranocchia centravanti al 90′ come mossa della disperazione tutte le domeniche non ce la toglie nessuno, la potrebbe fare anche un robot. L’epurazione di Icardi gli ha tolto la soddisfazione di Lautaro all’85’. Il filosofo di Certaldo davanti alle telecamere sembra un prete di campagna che si confessa, poi cerca la polemica gratuita coi giornalisti per fare il Mourinho, “perchè mi chiedete di Icardi? Anche Keita è infortunato.” Sì va beh, benvenuti nel medioevo.

Sugli spalti la curva interista espone lo striscione “rispetto per i tifosi”, rivolto a Icardi, giusto, ma cominciamolo a chiederlo anche a Spalletti, l’uomo panettone in discoteca, la banda dei croati…

Complimenti al Cagliari, mentre il pallone si gonfia sempre più su sbronz calcio 20136 e continua ad insultare i tifosi interisti, “chi ha fatto il liceo classico lo sa…”, sbrodola, anch’io ho fatto il classico e studiato all’università, ma non sarò mai così peracottaro da vantarmene in Tv. Questione di stile. Da interisti.

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