Sicuramente ricorderete le frizzanti telecronache di Carlo Nesti, che hanno allietato i fulgidi anni del monopolio Rai. Chi può dimenticare lo spirito innovativo e il giornalismo d’assalto di questo telecronista audace. Oggi Nesti, raggiunto il tempo della saggezza, si è dato alla poesia ed è diventato uno dei tanti cantori di Cambiasso che circolano nelle varie radio e televisioni. Per lui l’età di Cambiasso non è alta, perchè “32 anni per un asso non sono troppi”. Strano, perchè nelle ultime due stagioni ci era parso di vedere il centrocampista argentino in netta difficoltà, soprattutto sul piano fisico. Non per Nesti, che al termine di Inter-Sampdoria, vede in Cambiasso “l’uomo-guida”. Forse intende come pastore per ciechi se c’è da attraversare la strada, perchè in quella partita il pari della Sampdoria arriva proprio per una mancata chiusura del centrocampista argentino, che poi si ripeterà con il Parma e il Napoli in più di un gol subito. Ma attenzione, c’è un perchè, Nesti dopo la disastrosa prova con la Lazio ha capito che “Non esiste solo l’isolamento di Rodrigo Palacio, ma anche quello di Esteban Cambiasso, regista e intenditore al tempo stesso”. Regista in che cosa? In un film muto? Cambiasso quando c’è da impostare l’azione lo puoi vedere camminare nel cerchio di centrocampo, solitamente nascosto dietro l’attaccante avversario. Sì, forse intendeva regista di un film muto, ma dove si gesticola molto.