Condanne e mezze condanne
Avevo già comprato il biglietto per Inter-Sassuolo del 19 gennaio, ma lo stadio sarà chiuso per squalifica a causa dei noti fatti di Inter-Napoli. Non so nemmeno se sarò rimborsato dei 90 euro spesi, sono rammaricato, ma non me la prendo con le istituzioni, i giudici o addirittura con la società Inter che non protesta contro le istituzioni e accetta le decisioni del giudice sportivo. Me la prendo con i cretini razzisti che hanno determinato tutto questo
Come ho già scritto QUI non sono d’accordo con la chiusura di tutto lo stadio, penso che andava chiuso solo il settore da dove sono partiti i cori, c’è chi dice che nemmeno il settore andrebbe squalificato, ma solo i singoli responsabili. Giusto, ma questo vuol dire anche ignorare le dinamiche di quel settore, il quale, non è come gli altri, ma è irregimentato dai gruppi organizzati, che non sono formati solo da un centinaio di persone, ma molti di più. Inoltre, per individuare i singoli responsabili, che sicuramente è la principale cosa da fare, ci vorrà tempo e probabilmente andava dato un segnale immediato. Non parlerei nemmeno di “stangata” come è stato detto; due turni, di cui uno di coppa Italia, sono ridicoli, vuol dire che il 3 febbraio per Inter-Bologna San Siro sarà già riaperto. Non mi piace nemmeno il modo rabbioso e aggressivo con cui sui social alcuni tifosi interisti se la stanno prendendo con la società, rea di non fare ricorso, perchè è vero che chi non ha fatto nulla come me dovrebbe poter andare allo stadio e che una pena collettiva (seppur blanda) sembra voler affermare che tutti gli interisti sono razzisti, ma è anche vero che molti interisti, pur non essendo responsabili, non hanno condannato e preso le distanze dai cori in maniera netta e inequivocabile, basta leggersi i commenti sui social del day after.
Per di più ci si è messo il ministro dell’interno a strumentalizzare la vicenda, dividere gli interisti mettendosi alla testa della protesta antisqualifica, ma che credibilità ha un rappresentante delle istituzioni che va alle feste degli ultrà, bacia e abbraccia un malavitoso, condannato per spaccio oltre ad aver fatto perdere un occhio a un tifoso interista? Perchè il ministro dell’interno non pensa a fare rispettare la legge e l’ordine, cominciando a rispettare e far rispettare le sentenze delle istituzioni a cui dovrebbe appartenere, invece di fare il sindacalista e il capopopolo, per di più legittimando gli ultrà invitandoli ad un tavolo a nome di tutti i tifosi? Io non sono rappresentato dagli ultras e come me milioni di tifosi. Non lo dico per fare un discorso di parte politica, io potrei anche averlo votato se è per questo, ma è una questione di rispetto delle istituzioni e di merito, che è al di sopra delle fazioni e partiti politici, della destra e della sinistra.
I maanchisti hanno tirato fuori come sempre il jolly degli insulti alla mamma di Materazzi, ma io non ho mai sentito nessun giornalista o politico giustificare gli insulti a Materazzi. Si vuole che anche gli insulti ai familiari vengano puniti? Penso che siamo tutti d’accordo e facciamolo subito, ma nessuna persona sana può mettere sullo stesso piano gli insulti di tipo razziale con quelli di tipo personale, perchè gli uni hanno una portata storica, sociale, culturale per cui, con tutto il rispetto della famiglia Materazzi e tutta la solidarietà nei suoi confronti, non penso la sua storia personale abbia un peso (quindi letteralmente una gravità) uguale nella storia umana e un eco mediatico conseguente pari agli insulti razzisti. E a dire il vero nemmeno ce l’hanno gli insulti di tipo territoriale, anche questi deprecabili, punibili, ma tra l’altro reciproci, tra le varie città italiane, perchè nessun milanese ha mai deportato o sterminato i napoletani e nessun napoletano ha fatto altrettanto. Viviamo in una società dove c’è un livellamento egualitarista del pensiero, tutto viene azzerato e messo sullo stesso piano in maniera orizzontale e piana. Tutto perde di significato storico, ma ridotto ad una diatriba morale, uno scontro tra gruppi, ad un narcisismo e vittimismo di massa o forse, più banalmente, siamo nell’ottica dello specchio riflesso che si faceva all’asilo.
Poi ci sono quelli che dicono che non è razzismo, ma stupidità e ignoranza, ma una cosa non esclude l’altra e non cambia nulla. Quindi c’è chi non trova di meglio da fare che polemizzare con la proposta del sindaco Sala di dare la fascia di capitano ad Asamoah ad Empoli, giusta o sbagliata che sia. Ecco poi un classico, chi eguaglia un tafferuglio al parlamento dettato da questioni complesse e importanti con gente che si ammazza affrontandosi a colpi di ascia, martelli e molotov da 40 anni per il dominio degli stadi, ovviamente poi per dire che sono meglio gli ultrà, nella logica che “la mafia è meglio delle istituzioni”. Insomma, è tutto un complicare, dialettizzare, attorcigliare, cavillare, appigliarsi, fare i giocatori di poker in una vicenda che invece è semplicissima e riducibile ad una domanda: Siete d’accordo o contrari che sia permesso fare il verso della scimmia a un giocatore nero negli stadi? Sì, no. Punto. Io rispetto tutte le opinioni, ma poi c’è l’aspetto interista, l’Inter e nessun vero interista per sua storia e valori fondanti può tollerare o giustificare certi atti. E non è un aspetto da poco, ma è fondamentale, almeno per la comunità interista, come si è già detto (“Una svolta storica”)
Intanto arrivano le prime condanne, Daspo (divieto di entrare negli stadi) tra i cinque e gli otto anni per sette ultrà, già con precedenti penali, già daspati in precedenza. Pene irrisorie, che magari verranno abbassate, magari tra tre anni saranno di nuovo allo stadio, ma purtroppo servono leggi, perchè la politica, invece di baciarli alle feste e fare tavole rotonde con gli ultras, deve cambiare le leggi, renderle più dure. Non so cosa può fare l’Inter, se potesse (ma san Siro non è di sua proprietà) sarebbe bello che la società non permettesse di farli entrare a vita allo stadio, anzi, sarebbe primario. Se può, lo faccia subito, facendo seguire le parole ai fatti.