Prima amichevole Inter, cos’hanno detto Spalletti e Lautaro Martinez
Quinto giorno di preseason per l’Inter. La squadra di Spalletti si è allenata in mattinata in palestra, eccetto i portieri, mentre nel pomeriggio si è impegnata in un allenamento di pallamano e in una partitella a campo ridotto. Intanto si è presentato al pubblico Lautaro Martinez, poi poche ore fa è stata la volta di Spalletti, alla prima conferenza della stagione. Domani sera nerazzurri impegnati a Lugano nella prima uscita stagionale (h 20, InterTv e RSI)
Lautaro Martinez si è presentato ieri alla stampa. L’attaccante argentino ha firmato un contratto con l’Inter fino al 2023 e ha chiesto e ottenuto di indossare la maglia numero dieci. Sguardo intenso, il giocatore è apparso molto determinato, ecco le sue parole:
“Non mi pesa per niente perchè è il numero che usavo nel Racing e quando ho chiesto se era disponibile mi hanno detto di sì e sono felice.
I miei compagni mi hanno accolto al meglio, c’è un grande gruppo, lavoriamo con l’allenatore con impegno. Fin da bambino mi ispiro al centravanti Falcao, mi sono sempre piaciuti i suoi movimenti.
So solo che da quando l’Inter è arrivata a Buones Aires per parlare del progetto io non vedevo l’ora di allenarmi con loro e con il mister.
Ci sono stati contatti prima con il Real Madrid, ma non ho avuto nessun dubbio, Milito mi ha parlato del significato, di quello che comporta essere all’Inter e ho amato questa idea.
Mi sentivo pronto per la nazionale, ma la decisione spetta all’allenatore e c’erano giocatori molto importanti, ad ogni modo la decisione spettava al coach, io sono qui per migliorarmi in una squadra importantissima.
Con Icardi ero in contatto già da prima, mi ha chiamato una settimana fa ed è stato molto carino. Voglio dare il massimo per conquistarmi un posto da titolare.
Sono andati benissimo questi primi giorni, un gruppo a livello umano formidabile, un’atmosfera rilassata che ti dà la possibilità di lavorare al meglio, il mister ha le idee chiare e sappiamo tutti cosa fare.
Milito mi ha parlato moltissimo, mi ha aiutato, Milito ha fatto tantissimo qui all’Inter, a me non resta che fare il meglio, ora tocca a me.
Ricordo che stavo andando in Brasile per una partita, sugli schermi l’inter perdeva 1-0, ma una volta atterrati abbiamo scoperto che l’Inter aveva vinto accedendo alla Champions.
Il nome Lautaro sulla maglia perchè è meno comune rispetto a Martinez. El toro è un soppranome che mi hanno dato appena arrivato a Buenos Aires e da allora sono così.
Conosco i derby italiani ne ho visti molti e le emozioni che sentirò saranno simili a quelli che ho vissuto in Argentina, grandi attriti, grandi colori, sarà molto emozionante.”
Oggi, invece, è stata la prima volta stagionale di Luciano Spalletti, alla prima conferenza del 2018/19. Una conferenza lunghissima, tanto che non tutti hanno potuto fare le loro domande per superati limiti di tempo. Di seguito le dichiarazioni del tecnico:
“Vi saluto volentieri perchè con molti di voi ho lavorato in maniera corretta l’anno scorso e mi ha fatto piacere che molta gente mi ha conosciuto grazie alle vostre descrizioni corrette.
Cr7 darà forza e visibilità al nostro campionato, bisogna tornare a rinforzarsi sempre di più senza indebolire le altre squadre, bisogna agganciarsi all’arrivo di Ronaldo per dar vita a quel meccanismo di voler essere più forti.
Nessuno può farci sentire inferiori senza il nostro consenso.
Lotta per lo scudetto? Io dico che la sensazione è quella di non di domandarmi se potremo far bene ma la domanda che mi pongo è perchè non dovremmo fare bene? Poi non so se somiglia a quello davanti che tira il gruppo, ma sicuramente dovremo essere quelli dentro la scia, l’obbiettivo è di farsi trovare sulla scia dentro tutti gli obbiettivi, poi in fondo si vedrà. La società ci darà 20 giocatori forti.
I giocatori sono entusiasti di vestire questa maglia, poi tramite il lavoro dello scorso anno ora c’è un appeal differente per quanto riguarda il venire a giocare nell’Inter, ci può essere anche il grande campione che può voler venire a far parte della nostra squadra.
Quest’anno abbiamo bisogno di una rosa superiore che la società sta allestendo per le competizioni che dobbiamo affrontare.
Servono giocatori che se giocano una sola partita non trovino giustificazioni, chi ragiona così quest’anno non può far parte dell’Inter.
Nainggolan è uno che vive senza cover, a qualcuno questo non piace, a noi sì.
Perisic si può accostare a Cristiano Ronaldo.
(Segue un lungo elogio dei nuovi acquisti e dei due croati Brozovic Perisic)
Il discorso dei 22 che possiamo mettere in lista champions penso sia un numero sufficiente, la più grossa difficoltà è di dover dire a un paio di calciatori che non potranno essere in lista.
Non c’è problema sul contratto, (è in scadenza nel 2019 ndr), lo facciamo in cinque minuti dopo l’allenamento. Io qui mi trovo bene, non c’è bisogno di procuratori perchè tra di noi c’è un buon rapporto e vogliamo lavorare in una maniera corretta. Gli sportivi che ci applaudono meritano assolutà serietà. L’unica cosa che pretendo è contrastare quelle trattative inverosimili, a questo mi oppongo, finora stiamo facendo un mercato di obbiettivi alla nostra portata con idee e mi piace.
Ai livelli dell’Inter di Mourinho? La rosa è forte, è più forte quest’anno, ma ci sono squadre attrezzate, con una mentalità acquisita che viene da qualcosa di consolidato e questo dà dei vantaggi. Ma la forza di questa quadra l’ho vista da come siamo usciti dalla crisi.
Contratto? Non c’è problema, è come se avessi già firmato, ci dìa una data e firmiamo (s’innervosisce ndr), stia tranquilla che il contratto si fa.
La difesa, domani giochiamo a quattro, poi dalla seconda lavoreremo a cinque/tre, anche se è meglio chiamarla a tre perchè vorremmo stare alti.
Coppia Lautaro-Icardi? Devono andare dentro un contesto di squadra, dividersi i compiti, passarsi la palla per cui nasca un’intesa. Ma con la difesa a tre faremo un 3-4-2-1.
Mi è dispiaciuto per Cancelo e Rafinha perchè sono stati due giocatori forti, ci hanno dato una mano importante, poi da ultimo erano dentro il gruppo, dentro questi colori. Purtroppo ci sono poi dei paletti da dover rispettare, che secondo me sono giusti.
Prima era più difficile fa venire un giocatore all’Inter per i risultati precedenti, per il livello, ora non più, tutti sono entusiasti del modo di lavorare, del club, della città.
I tifosi ci hanno sostenuto anche nei momenti difficili, ho visto poco dare addosso ai giocatori, sono venuti in settantamila anche nei momenti difficili.
Se lei vuole controllare Nainggolan si accorgerà che è Diabolik, scappa da tutte le parti (ride ndr). E’ fatto di una pasta buona, ha sempre fatto bene, ha voglia di far vedere il suo marchio agli interisti.
Sabatini è uno da cui c’è molto da imparare, lo conosco bene, magari il problema è di doverlo fare dentro una nube di fumo alle tre di mattina. E’ un personaggio che sa di calcio e ogni qualvolta lui ha avuto un interesse per un calciatore questo calciatore ha trovato molti estimatori. E’ un punto di riferimento per i colleghi. A me è dispiaciuto quando è andato via, gli faccio il più sincero in bocca al lupo, ci siamo sentiti più volte, ormai siamo amici. Ho letto che ha detto che “ho qualche complesso”, lui di complessi se ne intende bene, (ride ndr), ce ne ha qualcuno anche lui, come ce li ho io, ma se si intende non passare di sopra a quello che non ci va bene sono complessato.”