Sarebbe riduttivo parlare di un Icardi che in un quarto d’ora mette al tappeto una vuota Fiorentina. Tutta la squadra gira bene, seppur in una gara dai ritmi ancora agostani che vede l’Inter vincere 3-0. La chiave tattica è sicuramente nell’elasticità di Candreva, che si piazza sul centrodestra offensivo liberando la corsia laterale a D’ambrosio, mentre sul centrosinistra Brozovic e Borja Valero s’incrociano non dando punti di riferimento ai centrocampisti viola e mandando in tilt Benassi e Sanchez, Vecino fa l’uomo d’ordine, mentre a sinistra costanti le sovrapposizioni di Nagatomo al fianco di Perisic, Icardi finalizzatore, dietro granitico Skriniar e attento Handa. Il primo gol nasce al 4′ da un bellissimo lancio di Nagatomo, con Icardi atterrato ingenuamente in area da Astori, come la Var conferma. Al 15′ colpo di testa carnivoro di Icardi che si mangia Tomovic e batte il portiere, il cross di Perisic dalla destra, dove il croato si era spostato, a conferma dei continui movimenti. Fiorentina imbalsamata, in area c’è solo Simeone, la Var sancisce come veniale il contatto con Miranda, l’Inter fallisce anche il tre a zero con Perisic e Icardi, ma c’è anche una parata di Handanovic. Viola che pressano a vuoto e giocano lenti, l’Inter chiamata a chiuderla nella ripresa. Cosa che succede però solo nel finale, con la pennellata di Joao Mario che pesca Perisic beneficiando ancora di un Tomovic da censura. Prima una Fiorentina rivitalizzata dagli ingressi di Babacar e sopratutto Cristoforo, ma Handanovic è attento e anche fortunato quando Veretout indirizza sul palo interno il suo tiro. Inter che cambia nella ripresa prima con un 4-1-4-1 con Brozovic e Joao Mario mezz’ale offensive, poi difensiva con la coppia Gagliardini-Vecino davanti alla difesa e il solo Joao Mario a supporto di Icardi. Nel finale standing-ovation per il capitano con Eder che gli dà il cambio e Sportiello che gli ha negato la tripletta. Bene la prima. Ora a Roma contro una squadra meno candida, un test più impegnativo.