Un manager freddo, oltre che un presidente “tirchio”, che addirittura presta i soldi all’Inter con gli interessi.. Erick Thohir si porta addosso questa nomea, questo fardello, duro da sopportare ed è un gran fatica fare breccia nei cuori nerazzurri. C’è da scavalcare un’eredità pesante, quella di un presidente tifoso, che fu capace di sollevare l’onda degli entusiasmi con l’acquisto di Ronaldo, con la quale si presentò, allora il miglior giocatore del mondo. Era Massimo Moratti, poi anche criticato duramente dal popolo nerazzurro, ma è innegabile che una certa grandeur è difficile da eguagliare e gli fu riconosciuta anche dai critici. Erick ci prova, la lontananza da Milano non aiuta, ma ieri in occasione della conferenza del rinnovo Pirelli ha voluto ricordare di quando, “iniziai a seguire l’Inter, avevo quattordici anni, tifavo per Rumenigge, poi venne l’Inter dei record, l’Inter di Moratti e Ronaldo..” E si torna sempre lì, ma Thohir vuole dire che c’era anche lui, che l’Inter “non è solo business, ma è una famiglia”, anche se poi aggiunge ai microfoni di Inter Channel “a professional family”, ma in fondo è stato proprio Moratti a chiamarlo per questo, per dare una veste professionale ad un’impresa di famiglia.