Non raccontiamoci che il portiere del Siena ha fatto 7-8 parate ed è stato il migliore in campo, perchè oggi il buon Pegolo era in vena di tuffi per i fotografi e ha fatto una sola parata veramente impegnativa, quando Sneijder ha tirato dal limite a metà primo tempo. Quello di oggi è stato uno dei punti più bassi toccati dall’Inter da anni a questa parte, peggio di Inter-Novara e Inter-Bologna per la totale mancanza anche di reattività. Fin dai primi minuti regnava il disordine, squadra sfilacciata, centrocampo inesistente, terzini che non si sovrapponevano mai, attaccanti del Siena che senza fare nulla di trascendentale davano l’impressione di poter fare quello che volevano. Ne veniva fuori una partita dove nella prima parte era il Siena ad impostare la partita, ma in compenso l’Inter sembrava disconoscere i fondamentali del contropiede. Nella seconda parte del primo tempo qualche lampo di Cassano metteva i compagni in condizioni di segnare, senza che questi si sognassero di farlo lontanamente. Sneijder prendeva palla e tirava o comunque l’idea era quella anche quando doveva desistere per mancanza di spazio. Milito non arrivava sul pallone, i tre mediani sembravano non avere la minima idea della presenza in campo l’uno dell’altro. Ma questo era il primo tempo, dove il già citato Pegolo in vena di show e deciso a non trattenere il pallone nemmeno sul tiro più centrale, dava l’illusione di qualche occasione da rete, mentre dall’altra parte Ranocchia sfiorava l’autogol mancandolo di un nulla.
Nel secondo tempo ai problemi non marginali di ordine tattico, nonchè alla luna storta di diversi giocatori, si aggiungeva lo stato di apnea in cui cadeva l’intero centrocampo, più Cassano e Milito. Quello che era un pallore di intensità, diventava un ralenty naturale con il quale i nerazzurri si non-muovevano sul campo. Rosina sulla destra faceva quello che voleva beneficiando di un’amnesia totale in fase difensiva di Pereira: diversi i campanelli d’allarme da quella zona, prima che Rosina si facesse ancora tutta la fascia, questa volta trovando sulla sua strada solo Gargano in versione casellante in sciopero, era l’azione del vantaggio senese, chiusa dall’immancabile triangolazione al limite dell’area che metteva in mezzo il difensore centrale, questa volta toccava a Jesus. Segnava Vergassola, restituito al calcio dall’Inter in questo pomeriggio uggioso, così come tanti suoi compagni che si credeva impegnati ormai in altre attività, come un Paci, o il già citato Rosina. Alle lacune tattiche, alla povertà tecnica, alla condizione fisica da fine stagione, non sopperiva la determinazione, inesistente anch’essa. E non stupiva il veder segnare persino Valiani, nella resa più totale, tra i fischi di S. Siro, che solo Sneijder non capiva.