Inter fortunata o sfortunata? Il modulo dell’Inter, perchè Spalletti ha fatto certe scelte, il punto sull’Inter
Facciamo il punto della situazione, chiariamo alcune cose che riguardano la nostra beneamata, ancora su Atalanta-Inter, sul modo di giocare, sui singoli
NE’ SFORTUNATI NE’ FORTUNATI Inter fortunata all’inizio del campionato e sfortunata in questo frangente di stagione? Chiariamo subito una cosa, forse un po’ di fortuna c’è stata all’inizio, effettivamente lo avevo sottolineato anch’io, lo avevamo detto quando Spalletti si offendeva se lo si rimarcava, poi clamorosamente lo ha detto lui stesso dopo un pari contro la Spal in gennaio, ora sembra che l’Inter produce gioco, ma è sfortunata, lo stesso Spalletti avalla questo schema di pensiero, magari si divertirà a smentirlo tra qualche settimana, ma la realtà è che nel calcio come nella vita fortuna e sfortuna sono fattori secondari.
Il punto è che all’inizio della stagione l’Inter giocava male, ma sfruttava cinicamente gli errori degli avversari e segnava molto su corner e calci piazzati in generale, mentre nelle ultime partite è diventata un po’ leziosa e non si è più segnato su calcio piazzato.
IL MODULO NON C’ENTRA NULLA Spiace essere così drastici, ma facciamo sommessamente notare che l’Inter, almeno nella sua fase offensiva, gioca con il 3-4-2-1 dal secondo tempo della partita contro il Napoli e lo aveva già provato in autunno, abbandonandolo non si sa perchè. Questo per dire anche che la difesa a tre è stata sdoganata da tempo e anche l’Inter può giocare con questo modulo senza offendere la sua tradizione, il problema caso mai è chiedersi come Spalletti abbia inserito i singoli nello schema sopradetto sabato sera contro l’Atalanta, dimenticando Karamoh ancora una volta in panchina, alzando Cancelo, mettendo Santon a sinistra, Valero davanti alla difesa e così via.
MA PERCHE’ A SPECCHIO? C’è qualcosa che non torna nel discorso di oggi di Spalletti in conferenza stampa, ritornando su Atalanta-Inter: Definisce i bergamaschi la squadra più forte in Italia nell’uno contro uno, ma allora perchè schierarsi a specchio? Perchè prendersela con i propri giocatori rei di non reggere i contrasti?
TUTTI BROCCHI? C’è un po’ la tendenza a sparare a zero sui giocatori nei momenti di sconforto da parte dei tifosi della beneamata. Comprensibile, però Mancini sosteneva che questo gruppo con un paio di innesti (che sò, Yaya Tourè e Dzeko, a proposito visto come va di moda ora?) era da scudetto. Gli comprarono Eder, anzi Thohir gli comprò Eder, poi Joao Mario e Gabigol, quello acclamato sui social networks, auguri. E andiamoci piano a definire Gagliardini un bidone, che sembra sempre più un capro espiatorio modello Ranocchia, ma forse si potrebbe parlare del motore spento di Perisic da cinque mesi.